Il premier Mario Draghi, il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil (Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri) hanno firmato a Palazzo Chigi il “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale”, con il quale si apre una nuova stagione di relazioni per riformare la pubblica amministrazione e avviare il negoziato per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego.
Per il presidente del Consiglio, Mario Draghi, “il patto” che si firma oggi “è sicuramente un evento di grande importanza, è il primo passo ma molto se non quasi tutto resta da fare, c’è veramente molto da fare”. Per Draghi “il buon funzionamento della pubblica amministrazione significa buon funzionamento della società. Se funziona la pubblica amministrazione funziona la società altrimenti la società diventa più ingiusta. Consideriamo il ruolo centrale delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici”.
Renato Brunetta ha annunciato che convocherà i sindacati per venerdì per avviare le trattative. “Siamo tutti consapevoli delle difficoltà del nostro Paese – ha detto il ministro – siamo altresì, qui, oggi, perché ci accomuna la scelta, unica probabilmente in Europa, di fare un primo passo di rilancio del Paese puntando sui lavoratori pubblici, quelli che il presidente Mattarella ha definito come il volto della Repubblica”.
Il ministro ha sottolineato che questo “è per noi il migliore segno di ripartenza. Un buon contratto è un investimento nella fiducia reciproca, nella stabilità e nel carattere innovativo delle relazioni di lavoro”. Inoltre, Brunetta ha espresso gratitudine nei confronti dei leader di Cgil, Cisl e Uil (Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri) “per l’immediata disponibilità a mettere in campo questo nuovo cammino”. Intervenendo alla firma del “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale” a Palazzo Chigi, Brunetta ha sottolineato che “il riconoscimento reciproco delle diverse istanze da rappresentare è il modo migliore con cui vogliamo ripartire e il metodo che vogliamo offrire al Paese per dipanare criticità e cogliere le innumerevoli sfide a cui siamo tutti chiamati”.
Il responsabile della Funzione pubblica ha spiegato che “ci sono precedenti importanti a cui vogliamo richiamarci, dalla nascita della Repubblica in poi. Ma è nel ’92 che le drammatiche crisi finanziaria e politica portarono a compiere una scelta inedita: costruire una stagione di confronto che ha consentito al Paese di uscirne più forte”.
“Benissimo la notizia che il ministro ci anticipava, – ha sottolineato il leader della Cgil, Maurizio Landini – ossia che dopo questo Patto, parte già da venerdì un confronto che, nel merito coinvolge direttamente tutti i sindacati di categoria per entrare nel merito degli impegni qui indicati. Si apre una fase molto importante e significativa”. Per Landini è molto significativo “l’investimento sulla formazione” previsto dal Patto.
Per il leader della Cisl, Luigi Sbarra, la firma è “Un traguardo strategico tagliato insieme, in modo veloce, condiviso, efficace. Ringrazio il ministro Brunetta che ci ha creduto, ha negoziato questo Patto in maniera intensa e ringrazio il presidente Draghi e il governo per averlo permesso, aprendo un dialogo costruttivo con il sindacato”. Con il Patto, secondo Sbarra, si risponde “in maniera efficace e con maggiore tempestività ai bisogni” di cittadini, famiglie e imprese. Inoltre l’intesa raggiunta offre “risposte importanti anche ai lavoratori creando le condizioni per rilanciare l’occupazione e riformare gli ordinamenti professionali e rinnovare i contratti collettivi nazionali di lavoro e, finalmente, disciplinare per via contrattuale le forme di lavoro eseguite in modalità agile”, ha spiegato. Un Patto che “guarda al presente e al futuro. Al futuro perchè punta – ha detto Sbarra – su un rinnovato ruolo della Pubblica Amministrazione, come vero grande motore propulsivo di cambiamento, di modernizzazione del Paese”. Secondo il leader della Cisl, con la firma di oggi si chiude “dopo tanti anni una vertenza sui temi che riguardano i processi di valorizzazione del lavoro pubblico” e si “dà una spinta potente al rinnovo dei contratti nazionali”.
“Abbiamo apprezzato la scelta del presidente Draghi e del ministro Brunetta nel metodo, – ha spiegato il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri – nelle scelte che identificano la coesione sociale come un obiettivo da raggiungere e mantenere, soprattutto in un momento così drammatico come quello che stiamo attraversando. Questo primo accordo identifica un percorso, quello che con Next Generation dovrà fare e uno degli asset strategici sarà la P.A che deve diventare un motore di sviluppo. Rafforzare i diritti pubblici, gli interventi nella Pubblica amministrazione – ha spiegato – significa garantire pari opportunità e pari diritti”.
E.G.