Più garanzie su legalità, trasparenza e qualità del lavoro in tutta la filiera degli appalti, per contrastare le infiltrazioni criminali, il dumping contrattuale e lo sfruttamento lavorativo. Questi i principali obiettivi dell’accordo sugli appalti di servizi e forniture di Roma Capitale, Municipi e Città Metropolitana sottoscritto giovedì 6 novembre dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil.
Nel dettaglio, spiega una nota sindacale, si prevede l’introduzione di una “struttura bando tipo” per le future gare d’appalto, con l’applicazione dei soli Ccnl sottoscritti dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative. Di particolare rilevanza le clausole sociali rafforzate, con cui si garantisce la continuità occupazionale, economica e di tutti gli istituti contrattuali maturati dalle lavoratrici e dai lavoratori nei casi di cambio di appalto. Tra una gara e l’altra, infatti, non possono esserci tagli di personale, riduzione di salario e perdita dei diritti acquisiti. Inoltre, vengono esclusi ribassi sul costo del lavoro non giustificati, rafforzati i controlli su salute e sicurezza, introdotti strumenti per verificare la congruità del costo della manodopera e limitato il subappalto solo a casi oggettivamente giustificati.
Nell’aggiudicazione delle gare, in coerenza con gli obiettivi dell’accordo, vengono introdotti criteri premiali per valorizzare la creazione di occupazione stabile e a tempo pieno, contrastando anche il part time involontario, occupazione femminile e giovanile, inclusione delle persone con disabilità, sostenibilità sociale e ambientale e formazione aggiuntiva.
L’accordo si pone in continuità con un percorso già avviato e obiettivi prestabiliti ma adesso, come precisa il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Natale Di Cola, “è fondamentale che il protocollo veda, in tempi rapidi, la sua estensione e piena applicazione anche nelle società partecipate del Comune di Roma e che prosegua il confronto anche sugli altri temi, a partire dal bilancio previsionale di Roma Capitale”.
Alessandro Genovesi, responsabile della contrattazione inclusiva e degli appalti della Cgil nazionale, sottolinea il “grande valore, per merito e per metodo” dell’intesa, soprattutto perché “riconosce più diritti e maggiori tutele negli appalti di servizi e forniture, settori strategici come pulizie, ristorazione, manutenzioni, call center, spesso colpevolmente trascurati, ma nei quali lavorano migliaia e migliaia di persone, in gran parte donne e lavoratori part-time, e dove sono più diffusi abusi e l’applicazione di contratti collettivi “pirata” e in dumping”.
L’accordo, che segue quelli sottoscritti con la Fondazione Milano Cortina 2026 o con la Multiutility emiliano-romagnola Hera, dimostra inoltre che “quando c’è volontà politica e una visione fondata sulla qualità dei servizi e del lavoro, non è un problema per nessuno ridurre i subappalti e vietare quelli a cascata. Al contrario – precisa Genovesi -, rappresentano una risorsa la continuità occupazionale e clausole sociali ancora più stringenti, che salvaguardino orari e professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori, oltre che salute e sicurezza”. Si tratta, aggiunge, “di un modello che non ricorre al massimo ribasso, che fa del rispetto dei giusti Ccnl, sottoscritti dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative, la precondizione per stare sul mercato, che misura le eventuali equivalenze economiche tra i diversi Ccnl comparando le mansioni, e che verifica le possibili efficienze aziendali entrando nel merito dei potenziali risparmi”.
“Su questo terreno il Comune di Roma, dopo il positivo accordo sui lavori per il Giubileo, si conferma una delle amministrazioni più sensibili e attente. Occorre – conclude Genovesi – che anche altre realtà locali seguano questo esempio, per fare delle risorse pubbliche un volano di buon lavoro, stabile e giustamente retribuito”.
Elettra Raffaela Melucci






















