“Sono convinto che lo scontro non porti mai nulla di buono. Ci deve essere un dialogo, in alcuni momenti può diventare anche un dialogo acceso, però il mio sforzo sarà quello di far comprendere che le proposte che faccio sono intese a migliorare il contesto nel quale viviamo. Io non penso che il sindacato sia contrario al pensiero di premiare il merito perchè ne va a vantaggio dei dipendenti”. Lo ha detto il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, a Radio 24.
Per il neoministro, “la P.A., come ogni altra organizzazione, deve puntare alla valorizzazione del suo capitale umano e io su questo farò un ragionamento con i sindacati, m’incontrerò con loro, cercheremo di trovare quali sono i punti di contatto. Su questo dobbiamo lavorare, è un impegno che ci dobbiamo prendere reciprocamente. Così come – ha concluso – io mi prendo l’impegno di lavorare sui contratti, loro devono prendersi l’impegno di aiutarmi a comprendere come si può migliorare lo stato delle cose in un’azienda che ha bisogno di dipendenti che si sentano motivati, che abbiano l’orgoglio d’appartenenza”.
Inoltre, per Zangrillo è un sì allo smart working nella P.A., ma a determinate condizioni. “Intendo procedere – ha spiegato – cercando di comprendere con quali modalità e con quale tecnicismo noi possiamo utilizzare questo strumento”. Si passa “da una logica di controllo, a una logica di verifica dei risultati. Se il sindacato, giustamente, rivendica la possibilità di avere lo smart working, bisogna che sia consapevole del fatto che lo smart working si può fare a determinate condizioni”, ha concluso.
E.G.