Il piano per gli investimenti presentato oggi al Parlamento europeo dal presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, “potrà svolgere un ruolo decisivo per dare impulso alla crescita in Europa, ma richiederà un po’ di tempo per il collaudo; nel frattempo, si possono già indicare i progetti che saranno selezionati per essere finanziati dal nuovo Fondo europeo, in modo da indirizzare le risorse verso questi progetti, in particolare nei settori delle infrastrutture, istruzione, ricerca e svilupo, energia”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervenendo al dibattito in plenaria stamattina a Strasburgo, in qualità di presidente dei turno del Consiglio Ecofin.
Padoan ha anche puntualizzato che, se “è importante attivare risorse pubbliche per mobilitare l’effetto leva sugli investimenti privati di rischio”, così come prevede il Piano Juncker, “non dimentichiamo che le risorse pubbliche hanno anche un effetto diretto sull’econmia, in particolare in momento come questo di domanda aggregata debole”. In queste condizioni, ha aggiunto, “l’orizzonte delle imprese si restringe, c’è una situazione di fallimento del mercato, e quindi il bisogno di azione pubblica insieme agli investimenti privati”.
Il ministro ha sottolineato anche il collegamento che c’è fra il Piano Juncker e “la prospettiva, che sta emergendo, di una unione del mercato dei capitali” nell’Ue.
Nell’esprimere, comunque, il suo pieno sostegno al piano della Commissione, Padoan ha osservato che “la revisione verso il basso delle prospettive di crescita dell’Ue è dovuta anche alla scarsa fiducia nella politica da parte dei cittadini europei. Sono convinto – ha concluso – che l’iniziativa Juncker rappresenti una svolta nella politica economica e quindi nella capacità dell’Europa di tornare a produrre crescita e lavoro.
F.P.


























