La Cgil insieme all’Associazione nazionale forense e la Mobilitazione generale degli avvocati hanno promosso una proposta di legge, già presentata in Parlamento, per abolire l’incompatibilità tra lavoro dipendente o parasubordinato e professione di avvocato.
Contestualmente, Cgil Palermo, Filcams Cgil Palermo e Nidil Palermo, assieme alla Consulta delle professioni, hanno tenuto un incontro con gli avvocati di Palermo presso la Camera del Lavoro per raccogliere le firme di sostengo alla proposta di legge.
“Questa proposta di legge vuole dare la possibilità agli avvocati che svolgono la professione in studio di essere subordinati o dipendenti senza essere cancellati dall’Ordine”, ha spiegato il responsabile nazionale della Consulta delle professioni, Cristian Perniciano. “Come Cgil stiamo entrando in contatto col mondo dei non dipendenti, anzi con gli autonomi per eccellenza, come sono gli avvocati”.
Le firme raccolte, esclusivamente tra gli avvocati, saranno consegnate alle forze politiche in Parlamento con la richiesta di appoggiare la battaglia per garantire un lavoro dignitoso agli iscritti all’Ordine che operano negli studi professionali e per assicurare ai clienti un servizio trasparente e di qualità.
“Questa iniziativa rientra nel processo di divulgazione della Carta universale dei diritti dei lavoratori, che la Cgil sta presentando a tutte le professioni – dichiara Alessia Gatto, per la Cgil Palermo –. Il lavoro e la professionalità vanno tutelati e devono essere riconosciuti i diritti a tutti i lavoratori, indipendentemente dalla tipologia contrattuale che hanno”.
“Molti praticanti e avvocati – aggiunge Laura Di Martino, segretaria generale Nidil Cgil Palermo e componente di segreteria Filcams Cgil Palermo – sono nei fatti dipendenti di studi professionali. Pensiamo che la professione di avvocato si possa normare all’interno del contratto collettivo degli studi professionali.”