“Inaccettabile l’incitamento ad occupare le fabbriche”. Così Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, commenta le parole di Maurizio Landini da Milano.
“Quando dai ‘Talk show’ si ritrova in piazza, il segretario della Fiom usa la stessa tecnica per far impennare lo ‘share’: la spara grossa nella speranza di far effetto. La battuta stavolta risulta stantia, perché mai come ora i lavoratori sono impegnati a tenere aperte le fabbriche, sollecitando investimenti e politica industriale, ma riconoscendo il valore dell’impresa come bene comune. Un sindacato moderno e riformista si muove in questa logica, come fanno i principali sindacati industriali in ogni parte del mondo avanzato e libero. Basta che il buon Landini si rivolga ai compagni tedeschi dell’Ig Metal, o agli amici americani Uaw nella Afl Cio con cui il segretario in questione ha contatti più, o meno frequenti”.
“Fino a pochi giorni fa – ricorda il leader della Uilm – Landini faceva bella mostra del suo rapporto con Renzi in ogni occasione pubblica. Oggi sfila in corteo e lo definisce un ‘figo’ che tratta i lavoratori ‘da coglioni’. Credo che debba mettersi d’accordo con se’ stesso, per non finire come quel personaggio secondario di un grande film italiano, vincitore dell’Oscar alla fine degli anni Ottanta: ripeteva ossessivamente che la piazza fosse la sua. Fare sindacato in questo momento non è come fare spettacolo in televisione, o al cinema: ci vuole responsabilità e coerenza. In questi anni dove Landini ha messo mano molte fabbriche hanno rischiato di chiudere. Altro che occupazione!”.
F.P.