A Milano, nel pomeriggio, si svolgerà il vertice tra i ministri europei sul tema del lavoro, al quale, però, non sarà presente il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, che resterà a Roma per il voto sul jobs act. All’appuntamento partecipano i capi di Stato e di Governo di 15 Stati membri dell’Unione europea, il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e il presidente della Commissione europea Josè Manuel Durao Barroso.
Ma intanto, nel capoluogo lombardo, già dalle 10 di questa mattina, è iniziata la manifestazione indetta dalla Fiom Cgil per protestare contro la riforma dello Statuto dei Lavoratori. Ad aprire il corteo il segretario generale Maurizio Landini e il segretario della Camera del lavoro di Milano Graziano Gorla. Dietro di loro decine di lavoratori delle principali aziende metalmeccaniche della Lombardia e alcune delegazioni provenienti anche da altre regioni del centro-nord.
“Questo è il primo sciopero dei metalmeccanici, ce ne sono in programma altri fino alla manifestazione di Roma e oltre: non ci interessa solo protestare, ma vogliamo davvero cambiare questo Paese”, ha affermato Maurizio Landini, aggiungendo: “Le proposte del governo Renzi sono sbagliate perché peggiorano le condizioni di lavoro, il vero cambiamento è estendere i diritti, far ripartire gli investimenti, combattere la corruzione e andare a prendere i soldi dove ci sono”. “Non ci stiamo a essere dipinti come conservatori- ha concluso il leader Fiom -, noi siamo quelli che si sono fatti e si fanno il mazzo, che producono ricchezza e pagano le tasse e che vogliono cambiare il lavoro più di tutti ma bisogna che gli interessi di chi lavora ritornino al centro di questo Paese perché adesso non lo sono”.
“Quello che ci stanno chiedendo adesso – ha aggiunto il leader Fiom – è di abbassare i salari e di accettare i licenziamenti. Quindi, visto che le vertenze si stanno facendo al ministero del Lavoro, e mi riferisco a Termini, alla Thyssen, che non venga in mente al governo di accettare le proposte, di fare lui le mediazioni dove si abbassa il salario perché una logica di questo tipo non è accettabile e siccome molte multinazionali ci stanno ponendo questo problema, è chiaro che noi per difendere il lavoro con i diritti, non escludiamo assolutamente nulla. E, se necessario, anche forme di occupazione delle fabbriche che servono a difendere il lavoro”.
Circa 200 tra antagonisti e militanti dei sindacati autonomi Usb e Cub hanno improvvisato un corteo lungo viale Teodorico a Milano. La polizia, inizialmente, non voleva che la manifestazione partisse da piazzale Turr e ha cercato di bloccare i lavoratori e i giovani: ci sono stati momenti di tensione con spintonamenti e lancio di alcune uova contro le forze dell’ordine schierate in assetto antisommossa. Dopo qualche minuto di fonteggiamento, il corteo è stato lasciato partire lungo via Marco Ulpio Traiano e in viale Teodorico, dove, all’altezza della Fiera, è stato nuovamente bloccato dalle forze dell’ordine. Al momento, intorno alle 12.10, i manifestanti stanno trattando per riuscire a passare.
F.P.