“Il gruppo deve continuare a investire in Italia e dare un segno tangibile di buona volontà elargendo il premio di risultato che aspettano i dipendenti”. Lo chiede alla Fiat Rocco Palombella, segretario generale della Uilm.
“Fiat – scrive il leader sindacale sul giornale dei metalmeccanici della Uil, ‘Fabbrica e società’ – è la metafora di come tanti accordi importanti per gli investimenti produttivi nel Paese siano stati strumentalizzati: l’intesa di Pomigliano; quella dei tre operai di Melfi che poi sono stati licenziati per comportamenti di protesta che non riguardavano il loro sito, ma proprio quello campano; gli accordi di Mirafiori e Grugliasco. Tutte tappe di un’azione limpida e corretta che è stata riconosciuta, dopo mesi di fango e menzogne, dai lavoratori e dall’opinione pubblica. Anche dal tribunale del Lavoro di Torino che lo scorso 16 luglio ha respinto il ricorso della Fiom contro l’accordo di Pomigliano in un procedimento in cui anche la Uilm si era costituita in giudizio presentando una memoria difensiva sulla liceità dell’intesa sottoscritta”.
“A Fiat – sostiene Palombella – ora diciamo che deve continuare a investire in Italia, sostenendo l’intero programma di Fabbrica Italia per lo sviluppo di tutti gli altri siti produttivi del gruppo che attendono risorse per poter guardare al futuro. In quest’ottica il gruppo guidato da Sergio Marchionne e John Elkann potrebbe dare un tangibile segno di questa volontà elargendo il premio di risultato che aspettano i dipendenti Fiat”. (FRN)
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