Nuovo capitolo della travagliata vicenda di Pegaso Security Spa, società operativa nel settore della sicurezza aziendale con circa 500 dipendenti. Una lunga storia di inadempienze contrattuali e condizioni di lavoro insostenibili, alla quale si aggiunge ora il mancato pagamento dello stipendio di novembre e della tredicesima mensilità. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs proclamano quindi, nuovamente, lo stato di agitazione e tornano a chiedere un confronto all’azienda, dopo una serie di incontri che avrebbero dovuto portare alla presentazione di un piano di risanamento aziendale, mai pervenuto.
Al primo sciopero indetto dai sindacati il 31 marzo scorso per il mancato pagamento delle retribuzioni ed errori nella contabilizzazione delle buste paga, era seguita una ulteriore mobilitazione ad aprile, con altre due giornate di sciopero e presidi territoriali, a causa delle immutate e inaccettabili condizioni in cui versavano lavoratrici e lavoratori. Da allora gli stipendi sono stati sempre corrisposti a singhiozzo e centinaia di addetti sono stati costretti lasciare l’azienda, che ha registrato così una drastica diminuzione della forza lavoro.
Quanto sta accadendo non fa che confermare il modus operandi scorretto dell’azienda, che questa volta si trincera dietro non meglio precisate procedure del Tribunale di Milano per posticipare il pagamento degli ultimi salari a data indefinita.
«Quello di Pegaso Security – dichiarano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – è un comportamento gravemente scorretto, che lede i diritti e la qualità della vita di lavoratrici e lavoratori, che si vedono privati di stipendio e tredicesima alle porte delle feste natalizie e soprattutto al termine di un anno di aspre difficoltà, nel quale non hanno mai potuto contare su risposte chiare e certe da parte dell’azienda».



























