Il vaccino, afferma il segretario generale dei trasporti della Cisl, Salvatore Pellecchia, secondo le indicazioni della comunità scientifica è l’unica via per uscire definitivamente e più rapidamente dalla pandemia e pertanto la previsione dell’obbligo vaccinale contro il Covid (come peraltro già previsto per altri vaccini) rimane a carico dei decisori politici e non possono essere ammessi “scaricabarile” di sorta. E in merito agli scontri sul certificato verde afferma: “La violenza non è mai ammissibile. Verosimilmente sono anche sintomo di un malessere generale, non riconducibile a una specifica categoria di lavoratori”.
Pellecchia cosa pensa delle manifestazioni, anche dure, contro il green pass che in questi giorni stanno scuotendo il porto di Trieste?
Premetto che dal nostro punto di vista qualsiasi forma di violenza non può essere tollerata né giustificata da qualsivoglia motivazione. Ciò detto le manifestazioni relative al green pass verosimilmente celano anche un malessere più generale, acuito dagli effetti che il covid ha avuto sulla nostra economia e pertanto il disagio non appartiene a una determinata categoria di lavoratori ma attraversa tutta la nostra società. E’ comunque necessario accompagnare questa fase con la massima responsabilità ed evitare la radicalizzazione del conflitto attraverso una comunicazione più puntuale e più efficace sul perché vaccinarsi.
Il sindacato ha sempre chiesto l’introduzione dell’obbligo vaccinale più che il green pass. Perché?
Perché i problemi si risolvono agendo sulle cause e non sugli effetti. In una fase di pandemia come quella che stiamo vivendo, il tema della salute diventa una questione prioritaria e di interesse pubblico, che i decisori politici devono affrontare e gestire evitando qualsiasi “scaricabarile” sulle parti sociali. Il sindacato, fin dal primo momento di insorgenza della pandemia – quando le cure apparivano inefficaci e il vaccino non era disponibile – ha fatto tutto quello che era in suo potere per contrastare la diffusione del contagio e tutelare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, attraverso i protocolli definiti con le parti datoriali il 20 marzo 2020 in sede di ministero dei trasporti. Protocolli ancora operativi e che dal periodo di lockdown a oggi hanno prodotto effetti positivi. Noi siamo sempre stati favorevoli ai vaccini, abbiamo seguito da vicino le indicazioni della scienza e chiesto, fin dal primo momento, di includere le lavoratrici e i lavoratori dei trasporti già nella prima fase della campagna vaccinale, fra le categorie più a rischio di contrarre il virus. Richiesta che è rimasta inevasa.
Ma in questo modo il sindacato non lascerebbe troppo spazio alla politica? Il green pass non è un tema che più facilmente rientra nella dialettica tra le parti sociali?
Come sindacato dei trasporti riteniamo il green pass utile e importante per avere all’interno dei luoghi di lavoro regole uniformi ed evitare discriminazioni di ogni sorta. Tuttavia il certificato verde deve rimanere uno strumento transitorio in quanto è stato concepito come un mezzo per incentivare gli indecisi a vaccinarsi. La salute non si contratta e in un frangente delicato come questo deve essere l’autorità sanitaria a stabilire quale è la via da seguire e il decisore politico deve assumersi le conseguenti responsabilità. Il sindacato sta lavorando per aggiornare e allineare i già citati protocolli alle mutate condizioni e per favorire la diffusione della corretta informazione sulla campagna vaccinale.
Siete favorevoli ai tamponi gratis per chi non si vuole vaccinare o alla scelta, fatta da alcune aziende, di farsene carico?
Siamo favorevoli a tamponi a costi calmierati e accessibili e, laddove le aziende si fanno carico dei relativi costi, non abbiamo contrarietà. Ciò anche in considerazione del fatto che durante il periodo di lockdown i lavoratori dei trasporti e dei servizi ambientali non hanno fatto mancare il loro apporto garantendo a tutti i cittadini la mobilità, la consegna delle medicine e delle merci e la pulizia delle città.
Ad oggi quali sono gli effetti del green pass nel mondo dei trasporti?
Al momento è difficile tracciare un bilancio di questi primi giorni di obbligatorietà del possesso del green pass. Tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima ci confronteremo con le aziende e con le associazioni datoriali, e allora avremo un quadro verosimilmente più definito. Al momento grossi disagi non sono ipotizzabili.
Tommaso Nutarelli



























