Aria di primavera sui conti pubblici. Stamattina l’Istat ha diffuso i dati definitivi sull’andamento dell’economia nel 2015, e sono una vera pioggia di buone notizie. O almeno, questo e’ quello che dicono le cifre. E poiche’ sono per l’appunto i numeri che contano, vediamoli.
La prima buon notizia e’ quella del Pil, che rispetto alle previsioni e’ andato perfino meglio delle previsioni: lo scorso anno infatti e’ aumentato dello 0,8%, registrando una crescita dopo tre anni consecutivi di flessioni, meglio di quanto previsto dalla stima provvisoria, che indicava un Pil in aumento dello 0,7%. Vero che il governo si aspettava almeno 0,9, ma di questi tempi si prende quel che c’e’. Il valore complessivo della ricchezza prodotta in Italia nel 2015 e’ stata pari a 1.636.372 milioni di euro. A formarli hanno contribuito principalmente la domanda interna (0,5%) e gli investimenti fissi lordi (0,8%). A livello settoriale, a tirare sono sopratutto agricoltura e pesca (3,8%), seguono l’industria in senso stretto (1,3%) e i servizi (0,4%). In calo invece le costruzioni, con meno 0,7%.
Seconda buona notizia. Il rapporto deficit- Pil era al 3% nel 2014, ed e’ sceso a 2,6 nell’anno appena concluso. Il saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi) è risultato positivo e pari a 25.326 milioni di euro, con un’incidenza sul Pil dell’1,5% (nel 2014 era stata pari all’1,6%). Il saldo di parte corrente (risparmio o disavanzo delle Amministrazioni pubbliche) è stato positivo e pari a 16.336 milioni di euro, a fronte dei 4.408 milioni del 2014. Un miglioramento dovuto all’aumento delle entrate correnti di circa 6,4 miliardi di euro e alla diminuzione delle uscite correnti di circa 5,6 miliardi.
Terza buona notizia: le tasse calano. O meglio, cala la pressione fiscale complessiva, che perde 0,3 punti percentuali, attestandosi a quota 43,3% in rapporto al Pil. E sempre sul fronte fisco, buone notizie anche dall’Agenzia delle Entrate, che stamattina ha presentato i dati relativi al 2015, dai quali emerge un nuovo record nella lotta all’evasione: quasi 15 miliardi recuperati, il dato piu’ alto dal 2006, anno in cui erano stati solo 4.