“C’è ancora bisogno della mano pubblica nella chimica italiana per questo siamo contrari alla cessione della maggioranza di Versalis da parte di ENI”. Così il segretario generale Uiltec, Paolo Pirani, intervenendo all’audizione presso la Commissione Industria della Camera dei deputati svoltasi questa mattina.
“Anche perché questo fantomatico fondo a cui si dovrebbe cedere Versalis, è un fondo che fa chimica tradizionale, mentre negli scorsi anni è sempre stata rappresentata la necessità di convertire la chimica verso il green quale elemento indispensabile per il futuro e sono quindi stati fatti sforzi enormi per riconvertire i siti verso la chimica verde e il percorso non è ancora completato; infatti su 1.600.000.000, di euro di investimenti annunciati, ne sono stati investiti effettivamente 400.000 e si tratterebbe quindi di uno spreco di risorse, ma anche di un processo di involuzione a livello di sviluppo e di competitività”.
Insomma per il segretario generale dei lavoratori dei tessili, energia, chimica della Uil si tratterebbe “di un problema che riguarda in generale il futuro della filiera chimica italiana”. Il sindacalista ha quindi chiesto al governo un confronto sull’argomento, sottolineando che in assoluto “non si è contrari a join venture, ma si tratta di avere le dovute garanzie per non mettere a rischio il lavoro fin qui fatto, quale ad esempio i 250 brevetti, i centri di ricerca, che andrebbero del tutto persi, oltre che per avere un’idea più chiara di quali siano le reali intenzioni sul futuro di questa importante filiera”.