Una piattaforma che vuole guardare al futuro, alle grandi trasformazioni che stanno attraversando il settore partendo dalla centralità delle persone. È questa l’anima del documento – sottoscritto da Fisac, First-Cisl, Uilca, Fabi e Unisin – presentato oggi a Roma ai delegati per il rinnovo del contratto bancario. Una piattaforma dunque articolata e “pesante” dal punto di vista economico, con una richiesta di aumento di 435 euro.
Transizione digitale, inclusività, nuovi modelli organizzativi sono queste le sfide che le richieste sindacali cercano di agganciare e governare. La contrattazione rimane lo strumento principale per realizzare gli obiettivi, il cui perimetro deve anzi essere allargato e rafforzato, per ridurre al minimo le zone grigie e incrementare un’occupazione di qualità. In quest’ottica il documento punta su incremento dell’attenzione rivolata ai bisogni persone e alla loro partecipazione. Oggi far parte del mondo del credito non genera più quel senso di appartenenza come in passato. Il settore sta andando verso uno spopolamento occupazionale. Il turn over non funziona a pieno regime, ed è lontano dall’equilibrio sintetizzato nella formula “1 uscita=1entrata”. Anzi non è raro vedere una sproporzione tra le richieste e gli slot disponibili quando una banca intraprende la procedura del prepensionamento. Il benessere del lavoratore si raggiunge non solo attraverso una diversificata offerta di welfare, che spazi dalla conciliazione fino al long term care, ma anche con la formazione, per porlo in una posizione di vantaggio rispetto ai risvolti dei cambiamenti indotti dall’innovazione tecnologica, che non devo essere subiti dalle persone.
C’è poi tutto il tema legato a ripensare l’organizzazione e l’orario di lavoro. Il covid ha dato una spinta decisiva all’introduzione del lavoro agile. La piattaforma cerca di trovare un felice compromesso tra attività in presenza e da remoto, salvaguardando la dimensione sociale del lavoro, affermando il diritto alla disconnessione. Nel testo c’è, in aggiunta, la richiesta delle parti sociali di una riduzione di mezz’ora al giorno a parità di retribuzione.
Per Susy Esposito, segretaria generale della Fisac-Cgil, si tratta di una piattaforma dal forte valore e contenuto politico. Una piattaforma molto “femminile”, perché punta a ridurre il gender gap, offrire garanzie per le donne vittime di violenza e tutele specifiche per le malattie di genere. Fulvio Furlan, segretario generale della Uilca, ha richiamato la ricerca una logica della sostenibilità sia finanziaria e, soprattutto, in rapporto alle persone. La riduzione dell’orario, ha proseguito Furlan, deve essere agganciata alla sfida dell’occupazione e a una sua estensione. Sulla questione della transizione, Domenico Iodice, responsabile dei coordinamenti aziendali della First-Cisl, ha parlato della necessità che sia giusta e di come la piattaforma deve traghettare valori consolidati nei nuovi modelli di lavoro.
Tommaso Nutarelli