“Stiamo pensando a tante e diverse politiche ma soprattutto al tema delle politiche attive, ossia fare in modo che tutti possano avere un’opportunità, che si tratti di tornare a formarsi, a formare una piccola azienda, a cominciare a lavorare. Nessuno deve stare con le mani in mano, inutile a sé, inutile agli altri, bisogna produrre il massimo della ricchezza possibile tramite il lavoro”. Lo ha affermato il neo ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ai microfoni de “L’Economia prima di tutto” del Gr Rai. Tra i possibili settori sui quali puntare, Poletti ha individuato quello delle cooperative: “Negli ultimi quattro anni di crisi il mondo delle cooperative è aumentato del 2% l’anno nell’occupazione, ha spiegato, bisogna guardare a quel grande mondo dell’economia sociale e solidale, fatto da imprese no profit, associazionismo, mutue fondazioni, finanza etica, che fa lavorare circa 3 milioni di persone e che non è mai stato considerato come un elemento economico ma piuttosto come una componente sociale. Non è così: può essere un altro pezzo della nostra risposta alla crisi”. Per quanto riguarda il cuneo fiscale e la cifra di 10 miliardi annunciata dal premier Renzi Poletti conferma, Poletti si è limitato ad affermare: “Credo che sia il punto a cui riferirsi”. Infine sull’ipotesi di un sussidio di disoccupazione universale cancellando la cassa integrazione in deroga, il ministro del Lavoro ha affermato: “è un problema oggettivo da discutere perché abbiamo una serie di lavoratori che hanno un elemento di difesa di fronte alla crisi mentre altri che sono completamente senza nulla. Credo che sia un problema della comunità italiana quello di chiedersi quale sia la modalità più equa per sviluppare questo tipo di intervento, ha concluso, abbiamo un obbligo nei confronti di tutti i lavoratori e quindi dobbiamo trovare uno strumento adeguato che abbia valenza universale”.