La Camera ha approvato la proposta di legge del Pd, prima firmataria Susanna Cenni, che introduce il divieto della vendita sottocosto dei prodotti agroalimentari e in particolare delle aste elettroniche a doppio ribasso.
Il provvedimento vuole prevenire le vendite sottocosto simili a quelli del latte di pecora in Sardegna che hanno provocato la protesta degli allevatori.
“Bene oggi l’approvazione alla Camera delle legge contro le aste al doppio ribasso e quindi al sottocosto nella grande distribuzione – ha sottolineato in una nota Antonino Russo, Segretario nazionale Flai Cgil. Con la campagna #Astenetevi, che abbiamo fatto insieme alla associazione Terra Onlus, chiedevamo di bloccare un meccanismo perverso sul costo dei prodotti agroalimentari all’origine che crea storture e penalizza gli anelli più deboli della filiera”
“Il meccanismo del doppio ribasso con le sue dinamiche distorsive del prezzo – prosuegue il sindacalista – è una pratica che colpisce l’agricoltura e rischia di ricadere sui diritti dei lavoratori, in un percorso che pervade tutta la filiera. In questo modo il risparmio ottenuto poteva anche risultare, di fatto, come un risparmio selvaggio sul costo del lavoro. Oggi – conclude Russo – con il voto alla Camera si segna una pagina importante che contribuisce a contrastare concretamente ogni forma di sfruttamento partendo dall’origine della filiera”.
Per il Segretario generale della federazione agroalimentare ambientale della Cisl, Onofrio Rota, “occorre avviare una costante campagna di sensibilizzazione – spiega – per orientare i consumatori verso scelte più consapevoli, informando del fatto che dietro i prezzi stracciati di tanti prodotti agroalimentari si nascondono speculazioni commerciali che svantaggiano le imprese virtuose e incentivano il sommerso, il caporalato, il dumping sociale e contrattuale. Una svalutazione che non ha nulla di competitivo, e si traduce fatalmente in bassa qualità del prodotto, scarso valore aggiunto e fatturati esigui. Deve essere chiaro che dietro il concetto di qualità del Made in Italy agroalimentare c’è una filiera fondata su una sostenibilità che è al contempo sociale, ambientale, economica”.
“Ringraziamo la Commissione agricoltura – conclude Rota – per aver lavorato in modo collegiale e pragmatico a questa iniziativa, seguiremo con attenzione tutto l’iter dell’intervento legislativo, convinti che possa essere uno strumento utile a regolare il mercato laddove gli squilibri nelle filiere colpiscono negativamente lavoratori e produttori”.
E.G.