La produttività del lavoro negli Usa è cresciuta nel quarto trimestre su ritmi-record, pari al 3,5%, superiore alle attese degli analisti che erano per un aumento del 3,2%. Si tratta del tasso di sviluppo più elevato dal secondo trimestre del 2000, quando la crescita era stata peraltro addirittura del 6,7%. Nel terzo trimestre del 2001, inoltre, la produttività aveva registrato un +1,1%.
Per l’ intero anno passato, inoltre – secondo i dati comunicati oggi dal dipartimento per il Lavoro – la produttività del lavoro negli Usa ha registrato un incremento dell’ 1,8%. In questo caso, si tratta del livello più basso di crescita dal 1995, ma va sottolineato che l’ aumento,sia pur relativamente modesto, coincide con la recessione economica e con le conseguenza dei tragici fatti dell’ 11 settembre.
Il costo del lavoro unitario, al contrario, continua a non preoccupare per quanto riguarda i riflessi sull’ inflazione. Nel quarto trimestre si è addirittura avuto un calo dell’ 1,1%, quando invece gli analisti avevano previsto un aumento del 2,0%.
Si tratta della prima volta negli ultimi due anni che il costo del lavoro registra un ribasso. Nel terzo trimestre, al contrario, il costo del lavoro unitario aveva registrato un tasso di crescita del 2,6%. Per l’ intero 2001, il costo del lavoro unitario è peraltro aumentato del 3,9%, il maggiore incremento verificatosi dal 1990.
I dati odierni appaiono particolarmente positivi e a questo punto bisognerà vedere come si rifletteranno sui mercati azionari, a poco meno di mezz’ ora dall’ apertura di Wall Street.
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