Nuova giornata di mobilitazione degli studenti che ieri e oggi sono scesi in piazza per chiedere maggiori risorse da destinare all’istruzione nella legge di bilancio. E anche per domani, 17 novembre, in occasione della Giornata internazionale dello studente, il coordinatore dell’associazione studentesca Rete degli studenti medi, Giammarco Manfreda, annuncia manifestazioni in tutto il paese per “un piano di investimenti mirati per garantire l’accesso all’istruzione e la qualità dei percorsi formativi, anche rispetto al collegamento tra mondo della scuola e mondo del lavoro”.
Manfreda cita il rapporto “Lettera alla scuola” curato da Save the Children, che mostra la situazione drammatica delle scuole italiane, caratterizzate da un indice socio-economico e culturale più basso e il cui tasso di studenti costretti a ripetere l’anno scolastico è sei volte maggiore rispetto agli istituti in cui gli studenti provengono da contesti più favorevoli.
Ogni anno, rileva il dossier, più di 130 mila ragazzi sono a rischio dispersione scolastica, con i picchi più alti di abbandoni registrati al Sud. In Italia le condizioni socio-economiche influiscono sul successo formativo in maniera molto più incisiva rispetto alla media Ocse e, di pari passo con l’accesso all’istruzione, per gli studenti più poveri diventa sempre più difficoltoso anche l’accesso alla cultura.
Alla manifestazione di domani si unisce anche la Fiom Cgil, il cui segretario generale di Roma e del Lazio, Fabrizio Potetti, afferma che l’adesione è volta a “proseguire la lotta contro l’alternanza
scuola-lavoro e la sua politica di sfruttamento di fondo degli studenti.”
“Parteciperemo all’assemblea gli “Stati Generali dello Sfruttamento” – conclude Potetti -, portando la visione del mondo del lavoro e la sua forte contrarietà nel vedere giovani studenti inseriti nelle aziende senza tutele sulla sicurezza e in attività a bassissimo, se non nullo, valore formativo.”
E.M.