I lavoratori della pubblica amministrazione dell’Emilia Romagna hanno sfilato a Bologna per protestare contro il mancato rinnovo del contratto di settore, scaduto da sette anni.
Alla mobilitazione, che si è tenuta il 24 maggio, hanno aderito i dipendenti degli enti locali, quelli delle amministrazioni distaccate dello Stato (Prefettura, Tribunali), quelli della sanità pubblica e privata, i precari e i lavoratori somministrati ingaggiati per l’emergenza terremoto
Il segretario della Fp-Cgil dell’Emilia Romagna, Mauro Puglia, afferma: “Noi rivendichiamo il diritto ad avere un contratto, non vogliamo l’’elemosina”, respingendo la proposta arrivata dal ministro Marianna Madia, che ipotizza aumenti salariali solo a favore dei lavoratori pubblici con redditi molto bassi.
A termine della manifestazione, i sindacati di categoria Fp-Cgil, Fp-Cisl e Uil-Fpl hanno incontrato il presidente della Regione Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccioni, che ha accolto la richiesta di collaborazione per lo sblocco del contratto.
Bonaccioni ha infatti confermato il suo “impegno per un coinvolgimento nella riorganizzazione regionale, una riflessione sulle esigenze in sanità e altrettanta disponibilità a recepire le richieste e l’insoddisfazione dei sindacati per portarle all’attenzione del Governo, tramite la Conferenza delle Regioni.”