Pierangelo Raineri, segretario generale della Fisascat Cisl, perché Confcommerico ha deciso di rompere la trattativa per il nuovo contratto?
Perché non ha valutato la situazione reale. E’ stata un’operazione a freddo, del tutto ideologica.
In che senso?
Ci hanno inviato un semplice comunicato che non spiegava le ragioni reali della decisione. Mi sembra una modalità piuttosto singolare.
Confcommercio ha dichiarato che la condizione fondamentale per riprendere la trattativa è metterne al centro il rilancio della produttività. Che ne pensa?
Anche questa è una posizione ideologica. L’unica realtà è che oltre 2 milioni di persone da mesi sono senza contratto. Il rilancio della produttività rischia di rimanere un ectoplasma se non si inserisce in un confronto serio.
Come valuta l’andamento della trattativa negli ultimi mesi?
Non è possibile fare una valutazione reale perché la trattativa non è mai iniziata veramente. E’ sempre stata carente di qualità e di merito e non c’è mai stato un confronto produttivo.
Cosa chiedete dunque a Confcommercio?
Un rinnovo del contratto che sia dignitoso. Per ottenerlo è necessario riprendere un negoziato basato sulla qualità e sul merito. Altrimenti saremo costretti a intensificare le iniziative di lotta e mobilitazione già in corso.
Quali sono, a giudizio del sindacato, le prospettive del negoziato?
Puntiamo a un negoziato serio e veloce. Stiamo facendo delle valutazioni, l’obiettivo è di chiudere entro l’anno.
Giulia Laruffa