“Fca Pomigliano e Nola. Adesso tutti al lavoro”. È il tema dell’iniziativa in corso oggi, 13 novembre, presso l’aula consiliare di Pomigliano da Fiom e Cgil di Napoli e della Campania.
Per i circa 3400 lavoratrici lavoratori dello stabilimento FCA di Pomigliano e Nola a settembre 2018 terminerà l’utilizzo del contratto di solidarietà e non sarà più possibile fare ricorso ad altri ammortizzatori sociali. La direzione aziendale non ha ufficializzato i nuovi progetti per lo stabilimento di Pomigliano e inoltre si susseguono notizie sulla vendita di parti o di tutto il gruppo FCA.
Pertanto, la leader della Fiom Cgil, Francesca Re David, presente all’incontro, chiede al governo la convocazione un tavolo sull’auto con tutte le parti sociali e con Fca. “Sono anni che chiediamo un confronto – ha spiegato la segretaria – soprattutto perché Fca ha avuto i finanziamenti per venire a investire al Sud e gli ammortizzatori sociali, ma continua a chiudere stabilimenti o a non programmarne il futuro. E’ una cosa inaccettabile”.
Per Re David da circa venti anni, in Italia, “non sono state fatte politiche industriali e di sistema”. “Si stanno perdendo tutti gli asset strategici – ha sottolineato -. L’Italia resta il secondo Paese manifatturiero d’Europa e il settimo nel mondo, ma il governo non si preoccupa delle politiche industriali”.
“Questa cecità – ha concluso Re David – è molto grave. L’auto e il militare sono le due industrie strategiche che si basano anche sull’innovazione, se le perdiamo significa che, sempre di più, diventeremo periferia della periferia. Questo chiama fortemente in causa il governo che è in carica, ma anche quelli del passato e del futuro.”
E.M.



























