Nell’ Ue, il reddito reale per lavoratore in agricoltura è salito dello 0,9% nel 2003 rispetto al 2002. In Eurolandia i redditi agricoli sono invece mediamente diminuiti dello 0,5%, mentre in Italia si è registrato una variazione positiva dello 0,1%.
Lo rende noto Eurostat, il servizio statistico dell’Ue, sottolineando che “l’incremento del reddito reale per attivo in agricoltura è il risultato di una riduzione dei redditi agricoli reali (-1,5%), compensato da una riduzione della manodopera nel settore (-2,4%)”.
Tuttavia, altri fattori sono stati determinanti, sottolinea l’Ufficio statistico dell’Ue: da un lato la caduta della produzione dei vegetali e la diminuzione del prezzo della produzione animale in seguito alla siccità e alle successive inondazione che hanno colpito duramente il centro al sud dell’Europa. L’agricoltura europea ha invece beneficiato di una diminuzione delle imposte e di una progressione delle sovvenzioni non legati ai prodotti.
Nel 2003, i redditi agricoli per lavoratore hanno segnato un’evoluzione positiva in sette paesi comunitari con progressi sensibili soprattutto nel Regno Unito (+20,5%) e in Belgio (+8,6%). Altri sette paesi hanno invece registrato un calo dei redditi con una caduta massima del 14,2% in Germania. La Grecia non ha fornito dati.
I nuovi partner non sono sfuggiti ad una riduzione dei redditi agricoli nel 2003. In base alle informazioni fornite a Bruxelles, diminuzioni sensibili sono state registrate in Ungheria, Slovenia e Lituania. I redditi reali procapite sono in calo anche in Slovacchia, Lettonia, Repubblica Ceca ed Estonia.
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