Ancora uno scontro a distanza tra Maurizio Landini e Matteo Renzi. Ragione del contendere, ancora una volta, il Jobs Act, la contestata riforma del lavoro varata dal governo dell’attuale leader di Italia Viva nel 2015, e mai accettata dalla Cgil, che ha deciso di ricorrere al referendum per cancellarla. Concetto ribadito da Maurizio Landini in una intervista su Repubblica, dove tra l’altro afferma: “occorre abrogare le leggi sbagliate che sono all’origine del lavoro povero e precario”, accusando ‘”25 anni di politiche di flessibilità sul mercato del lavoro, avallate da tutti i governi, dal Libro Bianco di Maroni al Jobs Act di Renzi’’.
Pronta la replica del leader di Italia Viva, che via social afferma: “Quando il segretario della Cgil dice che va abolito il JobsAct per combattere il precariato, si dimostra il campione del peggiore populismo. Il JobsAct ha creato più di un milione di posti di lavoro di cui la metà a tempo indeterminato e ha abolito la pratica vergognosa delle dimissioni in bianco. Ma questo alla CGIL non interessa. Perchè Landini difende la sua battaglia ideologica, non i lavoratori. Orgoglioso di aver voluto, firmato e votato il JobsAct, Industria 4.0, la cancellazione dell`IRAP sul costo del lavoro. Tenetevi gli slogan, lasciateci la politica”.
red.