Gianni Rinaldini, segretario generale dei metalmeccanici della Cgil, ha presentato oggi, nel corso di una conferenza stampa, i risultati del referendum sulla piattaforma della Fiom per il rinnovo del biennio economico 2010-2011 e una lettera di diffida a Fim e Uilm, che hanno disdettato il contratto nazionale, in scadenza a fine 2011. La piattaforma della Fiom per il rinnovo del biennio economico 2010-2011 ha raccolto il 94,40% dei sì, mentre hanno votato contro il 5,60% dei lavoratori. Oltre 8.400 le aziende nelle quali è stata svolta la consultazione; 699.000 i lavoratori presenti e oltre 411.000 i votanti per una percentuali pari al 58,83%. “È un dato assolutamente straordinario”, ha commentato il segretario generale della Fiom Cgil, Gianni Rinaldini, ricordando la pesante situazione occupazionale, “con mezza categoria in cassa integrazione e con tutte le difficoltà che questo comporta”. Il leader della Fiom ha sottolineato poi che il numero dei votanti è rimasto in linea non solo con quelli che nel maggio scorso votarono il referendum Cgil sulla riforma del modello contrattuale (394.000 metalmeccanici), ma anche con quelli che nel 2007 si espressero sulla piattaforma unitaria Fim, Fiom e Uilm (520.000 complessivamente). “Il referendum è un nostro vizio. I metalmeccanici vogliono sempre votare e questo dato rafforza la nostra posizione in vista della ripresa del negoziato”, ha aggiunto. Un negoziato che riprenderà il 10 settembre prossimo ma che già profila, ha proseguito Rinaldini, “un autunno con un conflitto sociale in aumento”. Infatti, spiega, non solo ci sono sostanziali differenze tra rivendicazioni salariali con la piattaforma di Fim e Uilm, ma anche soprattutto il fatto che la Fiom non riconosce la validità delle nuove regole contrattuali e insiste per rinnovare solo la parte economica del contratto dei metalmeccanici, senza toccare la parte normativa che scadrà invece nel 2011. A Fim e Uilm, che invece hanno disdettato il contratto nazionale, e dunque anche la parte normativa, Rinaldini rinnova la diffida: “Non si proceda ad un rinnovo del contratto che noi, che siamo firmatari, non abbiamo disdettato. Quel contratto è stato votato con un referendum dalla stragrande maggioranza dei lavoratori e Fim e Uilm non possono disporne come se fosse di loro proprietà. Qualsiasi modifica, dunque alla parte normativa sarà illegittima”. “Sul piano del conflitto sociale – dice ancora – siamo pronti a tutte le evenienze”. Il 14 settembre, infatti, dopo il riavvio del negoziato è stato già convocato il Comitato Centrale che dovrà valutare tutte le iniziative, di lotta dunque ma anche legali per dare seguito e spostare in tribunale la partita sulla legittimità o meno di un eventuale accordo separato che riscriva il contratto nazionale. “Se qualcuno vuole utilizzare questa crisi per fare una operazione illegale si assumerà la responsabilità di creare una tensione sociale nel Paese”, ha proseguito Rinaldini. La Fiom comunque “non dà per scontato che ci sia un accordo separato”, anche se, in forza del risultato di oggi, ribadisce come uno dei vincoli più importanti per il sindacato “sia quello referendario: di sottoporre cioè eventuali accordi al voto della maggioranza dei lavoratori”. E solo su un terreno democratico, ha concluso Rinaldini, “può avvenire la ricomposizione del fronte sindacale”.
30 luglio 2009
Francesca Romana Nesci
























