“Quella di Torino è stata una sentenza tutto sommato saggia”, adesso l’importante è che la Fiat “prosegua nella sua azione di investimento nel paese”. A dirlo il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, intervistato dalla Stampa e dal Messaggero.
“La sentenza accoglie in pieno la legittimità dell’operato del Lingotto, che non ha quindi aggirato le norme sul Trasferimento del ramo d’azienda come invece sosteneva la Fiom”, osserva Romani. “D’altro lato, la Fiom vede ripristinati, com’è giusto, i suoi diritti sindacali, ma dovrà comunque rispettare l’accordo interconfederale sottoscritto il 28 giugno con la Confindustria”.
Per il ministro è “difficile che la Fiom possa intervenire ancora e fare da blocco al processo avviato. Mi auguro che segua una linea meno oltranzista”. “Non penso che sia possibile, a fronte di un’azienda che triplica gli investimenti e la produzione e promette di fare nuova occupazione, che ci si possa fermare ancora a un contrasto che, legittimo nella sua differenza di opinioni, È stato però superato per volontà della maggioranza dei lavoratori”.
Adesso, sottolinea Romani, “ci sono le condizioni perché‚ la Fiat possa andare avanti con il piano di investimenti di Fabbrica Italia e realizzare l’obiettivo di produrre 1,4 milioni di automobili nel 2014”. L’importante è che Marchionne “mantenga la promessa fatta al governo e al presidente del Consiglio dei 20 miliardi di investimento”. (FRN)


























