Gli aumenti di legge previsti dal salario minimo potrebbero mettere in grave difficoltà migliaia di piccole imprese. In particolare, nel commercio, aprire la porta ad aggravi automatici del costo del lavoro rischia di essere un boomerang per l’occupazione, sottolinea in una nota Confesercenti. La coperta è corta, molte attività sono già in una situazione limite e potrebbero scegliere di ridurre la forza lavoro a fronte di ulteriori oneri. Occorre mettere più soldi nelle tasche di chi lavora, in particolare dei salari medi, sostiene Confesercenti, dicendo sì sì alla proposta di una flat tax sugli aumenti salariali al di sopra dei minimi contrattuali.
Secondo le stime dell’associazione, una detassazione degli incrementi retributivi per tre anni potrebbe lasciare nelle tasche degli italiani 2,1 miliardi all`anno. Risorse che porterebbero ad una spinta di 1,7 miliardi di euro di maggiori consumi.
Il salario minimo, invece, si trasformerebbe, per commercio e turismo, in un aumento di circa 1 miliardo di euro al lordo delle tasse solo per portare i minimi tabellari a 9 euro. Calcolando anche gli effetti a cascata dovuti alla scala parametrale, l`incremento di costi per le imprese del settore servizi arriverebbe a circa 7 miliardi.
I casi di sfruttamento del lavoro sono inaccettabili e devono essere combattuti con forza, ma non spariranno con l`arrivo del salario minimo. Servono invece misure mirate per contrastare le irregolarità ed il dumping contrattuale generato dai contratti pirata, siglati al ribasso – anche in termini di diritti e di tutele dei lavoratori – da associazioni non rappresentative. Un fenomeno che il salario minimo non risolve, rischiando invece di danneggiare la buona contrattazione collettiva ed i lavoratori: i CCNL prevedono altri benefici oltre al salario puro, come l`assistenza sanitaria ed il welfare contrattuale, che potrebbero saltare. L`obiettivo di garantire il reddito dei lavoratori è condivisibile ma, conclude Confesercenti, per raggiungerlo sarebbe più equo e sostenibile tagliare le tasse sui redditi più bassi.
E.G.