• Chi siamo
  • Abbonamenti
  • Contatti
venerdì, 7 Novembre 2025
  • Accedi
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    Quattro osservazioni critiche a proposito di Giorgia Meloni

    Giustizia, Meloni: creare un solco dalla riforma per salvare la pelle

    Istat, nel 2016 il reddito medio delle famiglie cresce del 2%

    La cessione del credito retributivo per il versamento delle quote sindacali è legittima anche dopo il referendum abrogativo

    Manovra, tutti soddisfatti, da Tajani a Salvini. Meloni vanta l’aumento di salari e sanità e Giorgetti “incassa” i miliardi delle banche: “non saranno contente? Mi aspetto uno sforzo di sistema e che questa cosa non sia drammatizzata”. La conferenza stampa dopo il Cdm

    Fiscal drag, la truffa della politica sociale targata Meloni-Salvini

    Meloni, l’underdog dal consenso inossidabile ottenuto rinnegando sé stessa

    Legge elettorale, problemi per Meloni: spunta la Triplice alleanza Salvini, Tajani, Schlein

    Lavoro, Fondosviluppo: al via call da 500.000 euro per favorire l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate in cooperativa

    Licenziamento e disabilità: l’accomodamento è un dovere, non un miracolo

    Amazon diventa un operatore postale in Italia

    Il futuro del lavoro che non c’è

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Novartis, raggiunto accordo, 7 assunti

    Farmacie private, adesione “massiccia” allo sciopero per il rinnovo del contratto

    Ricostruire una finanza che torni a servire la società, i diritti, la sostenibilità e la pace: politica e sindacato a confronto sull’“economia della paura’’

    Ricostruire una finanza che torni a servire la società, i diritti, la sostenibilità e la pace: politica e sindacato a confronto sull’“economia della paura’’

    Tim, l’offerta del Mef su Sparkle non soddisfa, mandato all’ad per negoziare

    Call center Telecontact, Tim conferma l’esternalizzazione di 1600 dipendenti. I sindacati proclamano lo sciopero

    Tim, l’offerta del Mef su Sparkle non soddisfa, mandato all’ad per negoziare

    Tim, sindacati: sciopero dei lavoratori Telecontact per il 17 novembre

    Per Octav! La fiaccolata dei sindacati ai Fori Imperiali

    Per Octav! La fiaccolata dei sindacati ai Fori Imperiali

    Welfare Italia, investire sul capitale umano per affrontare la transizione demografica e i nuovi scenari del mondo del lavoro

    Welfare Italia, investire sul capitale umano per affrontare la transizione demografica e i nuovi scenari del mondo del lavoro

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione

    Il testo dell’accordo di rinnovo del contratto Dirigenti terziario

    Confprofessioni, il ruolo sociale dei liberi professionisti

    Il “vissuto” dei manager oggi e domani

    Dirigenti terziario, Confcommercio e Manageritalia rinnovano il contratto prima della scadenza: al centro genitorialità, parità e invecchiamento attivo

    Firmato il nuovo contratto scuola, aumenti da 80 a 110 euro

    Istruzione e ricerca, firmato il contratto 2022/24, aumenti di oltre 150 euro. Non firma la Flc Cgil

    Vetro, varata la piattaforma di rinnovo del contratto, 205 euro di aumento

    Vetro, al via il tavolo per il rinnovo del contratto: chiesti 235 euro

    Raggiunto l’accordo per il contratto, aumento medio 79 euro

    Settore occhialeria, al via la trattativa per rinnovo del contratto 2026-2028

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    La rivoluzione della longevità, di Myriam Defilippi e Maurizio De Palma. Editore Il Sole 24 Ore

    La rivoluzione della longevità, di Myriam Defilippi e Maurizio De Palma. Editore Il Sole 24 Ore

    Anche i ricchi piangono. La crisi del modello Milano e delle global city. Editore Baldini+Castoldi

    Anche i ricchi piangono. La crisi del modello Milano e delle global city. Editore Baldini+Castoldi

  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro
  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    Quattro osservazioni critiche a proposito di Giorgia Meloni

    Giustizia, Meloni: creare un solco dalla riforma per salvare la pelle

    Istat, nel 2016 il reddito medio delle famiglie cresce del 2%

    La cessione del credito retributivo per il versamento delle quote sindacali è legittima anche dopo il referendum abrogativo

    Manovra, tutti soddisfatti, da Tajani a Salvini. Meloni vanta l’aumento di salari e sanità e Giorgetti “incassa” i miliardi delle banche: “non saranno contente? Mi aspetto uno sforzo di sistema e che questa cosa non sia drammatizzata”. La conferenza stampa dopo il Cdm

    Fiscal drag, la truffa della politica sociale targata Meloni-Salvini

    Meloni, l’underdog dal consenso inossidabile ottenuto rinnegando sé stessa

    Legge elettorale, problemi per Meloni: spunta la Triplice alleanza Salvini, Tajani, Schlein

    Lavoro, Fondosviluppo: al via call da 500.000 euro per favorire l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate in cooperativa

    Licenziamento e disabilità: l’accomodamento è un dovere, non un miracolo

    Amazon diventa un operatore postale in Italia

    Il futuro del lavoro che non c’è

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Novartis, raggiunto accordo, 7 assunti

    Farmacie private, adesione “massiccia” allo sciopero per il rinnovo del contratto

    Ricostruire una finanza che torni a servire la società, i diritti, la sostenibilità e la pace: politica e sindacato a confronto sull’“economia della paura’’

    Ricostruire una finanza che torni a servire la società, i diritti, la sostenibilità e la pace: politica e sindacato a confronto sull’“economia della paura’’

    Tim, l’offerta del Mef su Sparkle non soddisfa, mandato all’ad per negoziare

    Call center Telecontact, Tim conferma l’esternalizzazione di 1600 dipendenti. I sindacati proclamano lo sciopero

    Tim, l’offerta del Mef su Sparkle non soddisfa, mandato all’ad per negoziare

    Tim, sindacati: sciopero dei lavoratori Telecontact per il 17 novembre

    Per Octav! La fiaccolata dei sindacati ai Fori Imperiali

    Per Octav! La fiaccolata dei sindacati ai Fori Imperiali

    Welfare Italia, investire sul capitale umano per affrontare la transizione demografica e i nuovi scenari del mondo del lavoro

    Welfare Italia, investire sul capitale umano per affrontare la transizione demografica e i nuovi scenari del mondo del lavoro

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione

    Il testo dell’accordo di rinnovo del contratto Dirigenti terziario

    Confprofessioni, il ruolo sociale dei liberi professionisti

    Il “vissuto” dei manager oggi e domani

    Dirigenti terziario, Confcommercio e Manageritalia rinnovano il contratto prima della scadenza: al centro genitorialità, parità e invecchiamento attivo

    Firmato il nuovo contratto scuola, aumenti da 80 a 110 euro

    Istruzione e ricerca, firmato il contratto 2022/24, aumenti di oltre 150 euro. Non firma la Flc Cgil

    Vetro, varata la piattaforma di rinnovo del contratto, 205 euro di aumento

    Vetro, al via il tavolo per il rinnovo del contratto: chiesti 235 euro

    Raggiunto l’accordo per il contratto, aumento medio 79 euro

    Settore occhialeria, al via la trattativa per rinnovo del contratto 2026-2028

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    La Cina ha già vinto, di Alessandro Aresu. Feltrinelli Editore

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Capitalismo di guerra. Perché viviamo già dentro un conflitto globale permanente (e come uscirne), di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    La rivoluzione della longevità, di Myriam Defilippi e Maurizio De Palma. Editore Il Sole 24 Ore

    La rivoluzione della longevità, di Myriam Defilippi e Maurizio De Palma. Editore Il Sole 24 Ore

    Anche i ricchi piangono. La crisi del modello Milano e delle global city. Editore Baldini+Castoldi

    Anche i ricchi piangono. La crisi del modello Milano e delle global city. Editore Baldini+Castoldi

  • Appuntamenti
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro
No Result
View All Result

Home - Approfondimenti - Analisi - Salario minimo, la direttiva Ue va approvata entro metà novembre. Qualche riflessione

Salario minimo, la direttiva Ue va approvata entro metà novembre. Qualche riflessione

di Alessandra Servidori
4 Novembre 2024
in Analisi
Confcommercio, equo compenso passo importante per autonomi

Stiamo ancora discutendo sul recepimento della direttiva Ue sul salario minimo e ci siamo posti la questione di applicarla? Non ci pare, persi come al solito in problemi economici e politici vari. Ma la direttiva va recepita entro metà del mese di novembre. Se non lo facciamo scatta ancora una volta la sanzione; avanti così e saremo il paese più sanzionato dell’area europea. Ripuntualizziamo i colli di bottiglia. La direttiva europea (COM 2020 682) finale ha l’obiettivo di promuovere livelli adeguati delle retribuzioni dei lavoratori dell’Unione europea per ridurre il c.d. lavoro povero (cresciuto sensibilmente in Europa negli ultimi anni, soprattutto dopo il Covid), combattere le disuguaglianze salariali, colmare il divario retributivo di genere, migliorare l’equità del mercato del lavoro dell’UE, tutelare i datori di lavoro dalla concorrenza sleale basata su bassi salari, aumentare la produttività grazie all’investimento sulle persone.

L’obiettivo di garantire retribuzioni minime adeguate può essere raggiunto sia mediante la contrattazione collettiva, sia per legge, e la contrattazione collettiva è senz’altro sostenuta nella determinazione dei salari, in particolare nei casi in cui la copertura della contrattazione collettiva sia inferiore all’80% dei lavoratori. Ricordiamo che il Cnel ha fornito un materiale a questo riguardo. La direttiva non può imporre l’introduzione del salario minimo legale negli Stati membri, quindi neanche in Italia: dobbiamo eliminare ( anche grazie al rapporto Cnel) falsi miti ed eccessive semplificazioni, in particolare in merito alla polverizzazione e alla crisi della contrattazione collettiva, al numero di lavoratori non coperti da contratti collettivi, alla indegnità dei minimi tabellari dei contratti collettivi e alla funzione espansiva del salario minimo legale rispetto alle dinamiche salariali medie.

A proposito di dinamiche retributive, salario minimo e dei presunti circa mille contratti collettivi nazionali di lavoro depositati al CNEL, meno della metà è effettivamente applicata, mentre i CCNL siglati da CGIL, CISL e UIL, che pure sono una minima parte, coprono il 97% dei lavoratori. Rispetto ai pretesi “milioni di lavoratori” esclusi dall’applicazione dei contratti, i dati disponibili individuano in un massimo di 800mila i potenziali lavoratori esclusi. Considerati potenziali, in quanto non è certa la ragione della mancata attribuzione di un CCNL, non necessariamente perché non sia applicato. Nel nostro Paese non vi è un problema di mancata copertura di contrattazione collettiva, ma resta da comprendere se i contratti maggiormente utilizzati prevedano dei trattamenti salariali eccessivamente poveri. È assai complesso definire una soglia di “dignità”: nel dibattito il riferimento è spesso ai 9 euro lordi individuati nella più nota proposta di legge dedicata e successive discussioni sul salario minimo di dubbia efficacia, ripresentate nella nuova Legislatura con cifra superiore al limite del 50% del salario medio e del 60% del salario mediano individuati come confine del “lavoro povero” dalla direttiva (7,66 euro è il valore soglia di “working poverty” indicato da EUROSTAT nel 2018).

A riprova della complessità della materia, non è assolutamente chiaro se il riferimento sia soltanto al minimo tabellare o se siano da considerare anche gli istituti aggiuntivi aventi valore economico esplicito (tredicesima e TFR soprattutto) e quelli con valore quantificabile (welfare aziendale, buoni pasti, indennità, ecc.). Scorporando i dati INPS e CNEL, si scopre che sono circa 290mila i lavoratori a cui è applicato un contratto rappresentativo attualmente riceventi un trattamento salariare inferiore a 9 euro lordi. Si tratta delle persone impiegate nei livelli più bassi dei contratti dei multiservizi, della vigilanza privata, dell’artigianato, della cooperazione e del commercio. A questi sono da aggiungersi lavoratori domestici (685mila complessivi per ISTAT, molti di più per le associazioni del settore) e addetti alla agricoltura (950mila complessivi). Certamente anche i lavoratori operanti “in nero” sarebbero assai interessati da una norma di questo genere, ma la semplice approvazione della legge non significa che semplificare sia negare la complessità del lavoro. L’applicazione della direttiva nella forma più facilmente comunicabile del “salario orario garantito” di 9 euro lordi avrebbe impatto su meno del 2% dei lavoratori dipendenti italiani; sul 10% considerando anche il lavoro domestico e l’agricoltura, dove però ha un effetto paradossale. Vi sono anche altri lavoratori a rischio povertà, ma, non essendo personale dipendente, sono esclusi dalla copertura dei contratti collettivi: tirocinanti, collaboratori autonomi, lavoratori occasionali, lavoratori in nero e free lance a partita IVA.

La finalità della direttiva è di contrastare il lavoro povero, ma nulla dice sull’innalzamento dei salari medi. Anzi, nel breve periodo è ipotizzabile anche un effetto in senso opposto, poiché nei settori ove i minimi sono sensibilmente superiori a quello che lo stesso legislatore identificherà come equo compenso (ossia la larga parte dei settori in Italia) è difficile per il sindacato, in sede di prossimi rinnovi, ottenere incrementi sostanziosi delle tariffe tabellari, ora per la prima volta confrontabili con un indicatore di “dignità” (a riprova che l’equità non è una dimensione orizzontale, ma che dipende dai contesti specifici, merceologici, di competenza e geografici). C’è il rischio di una fuoriuscita delle imprese più opportunistiche dai contratti collettivi nazionali (sarebbe assolutamente legale) per applicare regolamenti interni riferiti soltanto ai minimi di legge. I nodi connessi alla individuazione di una cifra dettagliatamente indicata, lascia aperta la possibilità di intervento legislativo, il rimando diretto ai contratti comparativamente più rappresentativi a livello nazionale, senza alcuna individuazione della soglia. Non vi sarebbe alcun minimo vincolante, se non quello deciso dalle parti sociali comparativamente (e non maggiormente) più rappresentative.

Il rischio di questa misura è indiretto, e rilevante. Una volta chiarito per legge che deve essere rispettato il minimo del contratto comparativamente più rappresentativo, essendoci nel nostro ordinamento molti contratti che intervengono sugli stessi settori, sarebbe possibile che fossero gli stessi giudici (oltre alla politica) a chiedere al Parlamento una norma di uguale gerarchia legislativa che permetta di individuare senza equivoci i contratti a cui conformare i trattamenti salariali. La c.d. legge sulla rappresentanza è forse il vero obiettivo di molti che oggi sostengono il salario minimo, perché determinerebbe una rivoluzione per il nostro sistema di contrattazione collettiva. Questo in quanto la pluralità della rappresentanza sindacale e datoriale, che negli anni ha dato forma a sistemi contrattuali autonomi e rappresentativi, anche quando alternativi tra loro e anche quando operanti entro lo stesso perimetro, per forza di cose sarebbe da superare se si dovessero individuare per legge i soggetti firmatari rappresentativi, se non anche tratteggiare gli stessi perimetri contrattuali. Vi è senz’altro correlazione tra salario minimo, dignità del lavoro e crescita economica, equazione corretta in linea teorica, ma non calata nel contesto italiano, ove un intervento di questo genere non interesserebbe la larghissima maggioranza di lavoratori (anche tra coloro che ne avrebbero bisogno).

Gli Stati membri dell’UE hanno avuto due anni di tempo per recepire la direttiva sui salari minimi adeguati all’interno della legislazione nazionale ed è chiara la volontà politica della Commissione di imprimere una significativa svolta relativamente all’innalzamento dei livelli salariali all’interno dell’Unione europea, pur con i mezzi giuridici disponibili ai sensi dei Trattati e nel rispetto delle competenze degli Stati membri. In buona sostanza, il problema dei lavori a bassa retribuzione dovrebbe essere ricercato nell’alta diffusione del lavoro irregolare che lascia i lavoratori privi di ogni tutela, compresa quella relativa ai salari minimi contrattuali. Altre cause del lavoro povero sono la discontinuità e frammentarietà dei rapporti di lavoro e il limitato numero di ore di lavoro (c.d. part time involontario). In più si aggiunge anche la crescente diffusione di lavoro occasionale o di forme di lavoro senza contratto (tirocini extracurriculari) che per definizione sono escluse dalla applicazione della contrattazione collettiva.

Se tutto ciò è vero, non si può allora sostenere che la contrattazione collettiva non sia in grado di garantire la fissazione di minimi retributivi adeguati (tranne per alcune identificate basse qualifiche e per alcuni specifici e limitati settori), perché appunto le posizioni lavorative a bassa retribuzione oraria (low pay jobs) sono determinate proprio dalla non applicazione o dalla applicazione non corretta dei contratti collettivi, dall’impiego di stagisti, collaboratori autonomi, lavoratori part-time involontari, lavoratori occasionali e temporanei. Vero anche che la contrattazione collettiva è molto di più della semplice fissazione di un salario. È un processo sociale di costruzione e crescita dei mercati del lavoro, delle professionalità, del welfare negoziale e contrattuale che concorre a creare i presupposti della produttività e della creazione di valore che è la sola ricetta credibile per impostare il problema redistributivo che è il punto terminale di ogni ragionamento e non il punto di inizio. Invocare, allora, il salario minimo legale come soluzione per tutelare le fasce di lavoratori che percepiscono basse retribuzioni, significa non conoscere le dinamiche retributive né le relazioni industriali.

Nessuno è in grado di definire la tariffa meglio degli attori sociali che rappresentano imprese e lavoratori dei diversi settori produttivi. Infatti, i paesi che dagli anni ’90 del Novecento ad oggi hanno introdotto il salario minimo legale come strumento per combattere il fenomeno del lavoro povero, lo hanno fatto perché hanno visto inesorabilmente diminuire la copertura della contrattazione collettiva.

Alessandra Servidori

Alessandra Servidori

Alessandra Servidori

In evidenza

Costantino&partners, torna la formazione da febbraio a dicembre

Rappresentanza sindacale: Costantino (Aris), dopo la sentenza della Consulta ancora più urgente una legge

6 Novembre 2025
Ottavio De Luca nuovo segretario generale degli Edili Cisl: “massimo impegno per il lavoro di qualità nei cantieri”

Ottavio De Luca nuovo segretario generale degli Edili Cisl: “massimo impegno per il lavoro di qualità nei cantieri”

6 Novembre 2025
La meglio gioventù perduta nei social

Quale sarà il lavoro per le nuove generazioni? Se ne discuterà a Roma il prossimo 13 novembre

6 Novembre 2025
Novartis, raggiunto accordo, 7 assunti

Farmacie private, adesione “massiccia” allo sciopero per il rinnovo del contratto

6 Novembre 2025
Ricostruire una finanza che torni a servire la società, i diritti, la sostenibilità e la pace: politica e sindacato a confronto sull’“economia della paura’’

Ricostruire una finanza che torni a servire la società, i diritti, la sostenibilità e la pace: politica e sindacato a confronto sull’“economia della paura’’

6 Novembre 2025
Ulteriori informazioni

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

© 2024 - Il diario del lavoro s.r.l.
Via Flaminia 287, 00196 Roma

P.IVA 06364231008
Testata giornalistica registrata
al Tribunale di Roma n.497 del 2002

segreteria@ildiariodellavoro.it
cell: 349 9402148

  • Abbonamenti
  • Newsletter
  • Impostazioni Cookies

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata?

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
No Result
View All Result
  • Rubriche
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
  • Approfondimenti
    • L’Editoriale
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    • Diario delle crisi
  • Fatti e Dati
    • Documentazione
    • Contrattazione
  • I Blogger del Diario
  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Accedi