Con un durissimo documento sindacale le segreterie regionali e territoriali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil intervengono dopo l’incontro con i vertici Eni, Eni Rewind ed Eni energie per il sito di Assemini-Macchiareddu.
“Su convocazione dell’Assessorato dell’Industria della Regione Sardegna – si legge nel comunicato – si è svolto l’incontro con i rappresentanti di Eni, Eni Rewind, Ing. Luigi Conti Vecchi e Eni New Energie per discutere sugli investimenti della società nel sito di Assemini/Macchiareddu.
Da subito l’azienda ha messo in chiaro che gli unici investimenti certi riguarderanno le Bonifiche dei suoli e della falda così come da crono programma e una serie di investimenti già fatti e da eseguire sull’installazione di alcuni campi Fotovoltaici.
Riguardo le insistenti voci sulla dismissione di alcuni importanti asset quali l’impianto del Cloro-Soda, il Pontile e il Deposito Costiero avvalorata da una nota stampa diffusa nella giornata di domenica scorsa non c’è stata alcuna smentita anzi, ci sono state posizioni di dettaglio che avvaloravano tali ipotesi.
“Alla luce di quanto affermato dai vari rappresentanti della società Eni riteniamo – affermano i sindacati – che sia assolutamente insufficiente che l’Eni possa investire solo per mero businness in campi fotovoltaici senza che questi creino occupazione stabile e duratura. Tale operazione ha un senso – aggiungono – se abbinata ad altri investimenti che utilizzino l’energia elettrica generata per produrre idrogeno green in modo da contribuire in maniera fattiva alla de-carbonizzazione dellaSardegna”.
Sempre secondo i sindacati “le bonifiche non possono essere ritenute un investimento ma un obbligo di legge a cui la società Eni deve adempiere ed è intollerabile che l’Eni disattenda in maniera unilaterale gli accordi firmati con le organizzazioni sindacali frutto di pianificazione voluta dai Ministeri competenti, in particolare dal Mise, e non attivi adeguati e opportuni tavoli sindacali di confronto per discutere eventuali modifiche degli assetti produttivi, ma, furtivamente, decida di liberarsi delle produzioni che hanno ricadute economiche e occupazionali rilevanti, vedasi la cancellazione del progetto Csp”.
Alla luce di ciò Filctem Femca Uiltec e la R.S.U. “rigettano totalmente quanto dichiarato dai rappresentanti di Eni nella riunione odierna in riferimento alla cessione degli asset strategici del sito, sollecitano la Giunta Regionale con in testa il Presidente Solinas ad attivare in maniera urgente un’interlocuzione con i rappresentanti del Governo nazionale e i vertici di Eni”.
TN