La posizione del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, contro gli scioperi nel settore dei trasposti “maschera un attacco al diritto di sciopero. Nel nostro paese, com’è noto è la Costituzione che garantisce questo diritto; ed è bene che sia chiaro a tutti che lo sciopero non è un diritto delle organizzazioni sindacali o di qualche sindacalista, ma un diritto delle persone”. Lo ha affermato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, durante un breve incontro con i giornalisti italiani questo pomeriggio a Bruxelles, dove aveva in programma diversi incontri con responsabili delle istituzioni Ue e dove stasera, alle 18, parteciperà all’inaugurazione dell’Ufficio europeo della Cgil pressa la sede Inca del Belgio.
Lo sciopero, ha continuato Landini, “è un diritto delle persone, che possono decidere di farlo o di non farlo come strumento per difendere i propri diritti. Se tu limiti e neghi questo diritto stai negando la libertà dei cittadini e delle persone di poter utilizzare anche questo strumento”.
“In più – ha sottolineato il segretario generale della Cgil – si dovrebbe sapere che in Italia esiste una legge voluta dal sindacato, fatta nel 1990, che da altre parti in Europa non esiste, in cui noi abbiamo accettato di regolamentare lo sciopero nei settori pubblici, proprio per assicurare che quando c’è sciopero determinati servizi siano comunque garantiti alle persone”.
“Quindi tutte queste cose ci sono. E non è un caso che noi – ha ricordato – abbiamo impugnato la decisione del ministro Salvini di precettare lo sciopero” dei trasporti pubblici del 27 novembre scorso, “e andremo anche davanti al Tar e ai Tribunali, se necessario, perché per noi è una cosa inaccettabile”.
“E’ una logica autoritaria e antidemocratica che non possiamo accettare che passi, perché vuol dire mettere in discussione la libertà e i principi sanciti dalla nostra Costituzione”, ha concluso Landini.
E.G.




























