“Abbiamo apprezzato il riconoscimento da parte del governo del ruolo centrale svolto dalle Forze di Polizia nella difesa della sicurezza e della legalità. La presenza oggi a Palazzo Chigi del sottosegretario di Stato Mantovano, dei ministri Piantedosi, Giorgetti e Zangrillo e del sottosegretario Delmastro è certamente un segnale politico importante. Ma sarebbe un errore pensare che sia sufficiente spendere qualche parola di stima per rispondere ai problemi reali di un comparto che continua a essere trattato come fanalino di coda della macchina statale”. Lo dichiara in una nota Domenico Pianese, segretario del Sindacato di Polizia Coisp, al termine dell’incontro avvenuto oggi pomeriggio a Palazzo Chigi tra il governo e i sindacati di Polizia.
“Nonostante i passi avanti fatti con gli stanziamenti per i rinnovi contrattuali e la tutela legale inserita nel decreto sicurezza, oggi non possiamo nascondere la nostra insoddisfazione: troppe questioni restano irrisolte. Prima fra tutte la previdenza dedicata e i finanziamenti aggiuntivi strutturali: non è più tollerabile che a chi abbia servito lo Stato per trent’anni venga riservata una pensione da indigente – prosegue il sindacalista -. È urgente anche sbloccare i pagamenti del lavoro straordinario già effettuato nel 2024 e 2025: chiedere ancora sacrifici senza corrispettivo è inaccettabile, così come lo è l’ipotesi avanzata dal ministro Giorgetti di sbloccare i pagamenti solo per il primo trimestre del ’24. Non è più tollerabile neppure mantenere indennità ferme a 8 euro al giorno per l’ordine pubblico, 4 euro a turno per il servizio esterno per le volanti e i servizi investigativi contro mafia, camorra e ‘Ndrangheta e 6,70 euro l’ora per il lavoro straordinario: cifre che mortificano l’impegno e la professionalità di operatori che, solo negli ultimi due anni, hanno contato oltre 800 feriti durante le manifestazioni”.
“Abbiamo inoltre espresso la nostra ferma contrarietà all’ipotesi di un aumento dell’età pensionabile prevista dalla legge di bilancio: dopo una vita spesa in prima linea non si può chiedere a chi indossa una divisa di restare al servizio dello Stato fino allo sfinimento – sottolinea ancora Pianese -. Nel corso dell’incontro abbiamo ribadito con forza anche la richiesta di separare il comparto sicurezza da quello della difesa: missioni, funzioni e ordinamenti profondamente diversi non possono essere trattati con lo stesso approccio amministrativo e contrattuale.
Ci auguriamo che l’inversione di rotta auspicata non si fermi ai proclami e alle pacche sulle spalle ma si traduca in azioni concrete, perché restituire dignità economica alle Forze di Polizia non è un gesto di cortesia ma un obbligo morale e politico di ogni Stato democratico”.


























