E’ stato firmato un verbale di preaccordo tra Alitalia e sindacati, grazie anche all’intermediazione del Governo, sul nuovo piano industriale dell’azienda che ora dovrà essere confermato da un referendum tra i lavoratori.
In particolare, il verbale prevede un taglio degli stipendi, inizialmente previsto tra il 20 e il 30%, all’8%, e la riduzione degli esuberi a tempo indeterminato da 1.338 a 980 che sia realizzata attraverso il superamento delle esternalizzazioni in alcune aree, tra cui la manutenzione, il ricorso alla Cigs per due anni a partire dal prossimo mese, l’attivazione di programmi di politiche attive per il lavoro (riqualificazione e formazione del personale), misure di incentivazione all’esodo e miglioramenti di produttività ed efficienza, con rinvio in azienda entro maggio per la loro definizione.
Per il personale navigante sono previsti scatti di anzianità triennali, con il primo a partire dal 2020, un tetto del 25% agli aumenti salariali nel caso di promozioni, applicazione dei livelli retributivi “city liner” per i nuovi assunti indipendentemente dall’aeromobile di impiego, la riduzione di un assistente di volo nei collegamenti a lungo raggio, la riduzione dei riposi annuali da 120 a 108, con un minimo di 7 nel mese, esodi incentivati dei piloti e assistenti di volo, superamento dell’Ivr, Ivia e Ivi per i sistemi retributivi, superamento e riproporzionamento delle fasce di indennità di volo oraria per il personale part time.
Al termine del contratto di solidarietà saranno valutate le possibilità della trasformazione del part time in coerenza delle esigenze aziendali e la prosecuzione del contratto di solidarietà fino alla scadenza prevista per legge, ovvero fino al 24 settembre 2018.
L’azienda, si legge poi nel verbale, si impegna, nell’eventualità di un biennio continuativo con un Ebitda positivo e comunque non prima del 2022, a discutere con i sindacati per un eventuale recupero del taglio salariale.
“L’azienda – prosegue il verbale – ritiene, rispetto a quanto deliberato dal Cda, di aver sfruttato ogni margine di flessibilità negoziale.”



























