“Il fatto che le parti sociali siano state coinvolte nella fase di istituzione di un nuovo governo “è una novità, non succedeva da tanto tempo”. Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’incontro con il presidente del consiglio incaricato, Mario Draghi.
“Abbiamo tutti sottolineato l’importanza di questo elemento, la responsabilità che questo comporta e il segno che questo confronto deve proseguire nelle prossime settimane e mesi quando il Governo avrà avuto la fiducia – ha proseguito – per affrontare in modo nuovo i problemi che abbiamo di fronte. Su pensioni, fisco, lavoro e blocco licenziamenti abbiamo proposto le stesse che avevamo chiesto ai governi precedenti. Chiediamo di essere coinvolti e poter discutere per fare le riforme che sono necessarie e soprattutto creare lavoro”.
Landini ha aggiunto che a Draghi è stata illustrata una “posizione unitaria. C’è disponibilità al confronto. Ci auguriamo che dopo la fiducia in Parlamento questo confronto si sviluppi”.
“Abbiamo illustrato a Draghi quelle che per noi sono le priorità da affrontare. Ci sono alcuni temi emergenziali e c’è una straordinaria possibilità, attraverso le risorse del recovery plan, di dare un futuro migliore al nostro Paese”. Così la leader della Cisl, Annamaria Furlan, al termine dell’incontro con il presidente del consiglio incaricato, Mario Draghi.
“Sull’emergenza abbiamo sottolineato l’importanza del piano vaccinale – ha detto – e anche la disponibilità delle parti, più volte espressa, di contribuire attraverso protocolli di impegno anche in questo momento di gestione della pandemia, come fatto un anno fa per rendere più sicuri i luoghi di lavoro. E’ prioritario rafforzare il sistema sanitario e renderlo adeguato a un momento così delicato e complesso”.
Furlan ha poi affermato che i sindacati hanno chiesto a Draghi di “essere anche interlocutori sul recovery plan, come chiesto al precedente Governo, rafforzando alcuni elementi ad oggi troppo deboli. Innanzitutto, il tema delle riforme: pubblica amministrazione dove abbiamo 350mila precari; fisco, cioè spostare il peso dalle buste paga dei lavoratori, dalle imprese, dalle pensioni alle rendite, mantenendo la progressività come definita nella Costituzione. E poi sbloccare gli investimenti delle infrastrutture. Molti possono essere sbloccati subito in modo da far ripartire il lavoro, in modo particolare al Sud che deve essere protagonista nelle scelte del recovery”.
E sulla scuola “se le cose non cambiano – ha concluso Furlan – inizieremo il nuovo anno scolastico con 220mila supplenti. Una scuola di qualità non può continuare a tenersi in piedi con un precariato così dilagante. Quindi, bisogna investire nelle stabilizzazioni”.
Al premier incaricato, Mario Draghi, “abbiamo sottolineato il dramma delle diseguaglianze sociali in questo Paese”, dramma “che si è aggravato durante la pandemia”.
Per affrontare questo problema la “coesione sociale è uno strumento importante” e “per tenere la coesione sociale nel Paese servono scelte condivise”. Dunque avanti con la “proroga del blocco dei licenziamenti e proroga degli ammortizzatori sociali”.
Lo ha detto il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, al termine dell’incontro con Draghi.
TN