Lo sciopero generale dei metalmeccanici è in corso e dalle varie piazze d’Italia i segretari metalmeccanici ribadiscono le ragioni che hanno portato i lavoratori alla mobilitazione generale. In particolare, a concludere la manifestazione in piazza Castello, a Torino, sarà il segretario nazionale della Uilm Rocco Palombella. “Federmeccanica ha scelto una strada molto pericolosa, – ha sottolineato Palombella – che e’ quella dell’eliminazione della contrattazione in questo paese. Ecco perché i sindacati hanno deciso di superare le proprie diversità e scendere in piazza”.
Per il leader della Uilm, la risposta dei metalmeccanici “è una risposta democratica e determinata a Federmeccanica”. E avverte: “quella piccola ripresa che oggi si nota rischia di essere vanificata dalle iniziative che metteremo in campo contro Federmeccanica. Confindustria vuol utilizzare il nostro contratto come un ariete per poi procedere sulle altre categorie”.
Lo sciopero dei metalmeccanici ha avuto una altissima adesione, secondo i dati forniti dai sindacati: all’Alstom nel cuneese hanno incrociato le braccia l’80 per cento degli operai, mentre all’Alenia nel torinese il 100 per cento.
Da Vicenza, il segretario generale della Fiom Maurizio Landini, parlando dal palco di Piazza Matteotti, ha sottolineato come la risposta venuta dai lavoratori “è la più bella che si poteva dare a Federmeccanica. E’ una risposta forte ed unitaria. Le piazze di oggi – prosegue Landini – dicono che Federmeccanica deve cambiare la sua posizione. I metalmeccanici non si stanno battendo solo per difendere gli interessi di una parte perché rinnovare il contratto è una condizione per far ripartire l’economia del paese”. “Andremo avanti finché Federmeccanica non avrà cambiato idea – ha aggiunto ancora Landini -. Non siamo disponibili ad un contratto qualsiasi”.
Il segretario della Fiom ha rivolto un messaggio anche alla politica “che deve tornare ad occuparsi dei problemi reali delle persone” ed al Governo che “di fronte a tutti i tavoli contrattuali aperti deve intanto rinnovare il contratto dei dipendenti pubblici e quindi favorire il rinnovo dei contratti nazionali”. “A chi vuole dividere – ha concluso Landini – diciamo che noi vogliamo unire e che per cambiare il Paese c’è bisogno di chi lavora”.
Dalla Lombardia, arrivano i primi numeri: secondo i sindacati sono tredicimila i lavoratori metalmeccanici che sono scesi in piazza questa mattina a Milano a sostegno del rinnovo del contratto nazionale, in contemporanea allo sciopero di otto ore proclamato a livello regionale. E’ la stima dei sindacati secondo i quali l’adesione media allo sciopero è stata dell’85%. In Lombardia sono circa 400mila i lavoratori interessati dal rinnovo del contratto.
“Oggi sono iniziate le tre giornate di sciopero di otto ore dei metalmeccanici – ha sottolineato il segretario generale della Fim Marco Bentivogli, durante il comizio a Milano in piazza Duca D’Aosta -. Adesioni altissime in tutti i siti con una media dell’80% e picchi del 100% . Una mobilitazione necessaria per protestare contro la rigidità di Federmeccanica e Assistal che, fin dall’inizio non hanno voluto fare un vero negoziato”.
In casa Cisl, la segretaria generale Annamaria Furlan ha commentato lo sciopero sul proprio profilo twitter: “Oggi siamo con i lavoratori metalmeccanici e della Fim Cisl. E’ un dovere delle imprese rinnovare il contratto. Occorre sostenere i salari dei lavoratori ed i consumi – ha aggiunto la Furlan -. Per questo speriamo che Federmeccanica apra nei prossimi giorni alle ragioni del dialogo ed alle richieste legittime del sindacato, dimostrando il necessario spirito di responsabilita’ e mettendo al centro la dignita’ del lavoro, la produttività, la qualita’ di cio’ che si produce, in un quadro di partecipazione e di protagonismo dei lavoratori. Questa e’ oggi la scommessa”.




























