I sindacati di categoria hanno ricordato che il 19 luglio, durante l’incontro per la vertenza del Teatro Opera, il Sovrintendente Carlo Fuortes ha dichiarato che “le scelte finalizzate al pareggio di bilancio, inclusa quella di non prevedere il costo del ripristino dell’integrativo aziendale, non sono a lui ascrivibili, bensì alle decisioni assunte dal Consiglio di Indirizzo, Sindaca Presidente in primis”.
“A fronte di tali e inaspettate affermazioni, – sottolineano i sindacati di categoria in un comunicato congiunto – ,abbiamo dichiarato, che non vorremmo trovarci in mezzo ad uno sterile rimpallo di responsabilità tra i vari organi di gestione, utile solo a prendere tempo e disinnescare le giuste rivendicazioni dei lavoratori, ad oggi, gli unici a pagare di tasca propria una scellerata gestione.”
“A questo punto – proseguono i sindacati di categoria regionali di Slc Cgil Fistel Cisl Uilcom Uil Fials cisal – è di fondamentale importanza l’incontro già calendarizzato per il 30 luglio p.v. con la Sindaca Raggi, per capire se c’è la vera intenzione di ripristinare e consolidare l’insieme dell’integrativo aziendale del 2005, inserendolo nel bilancio preventivo o se, dobbiamo continuare a mettere in campo iniziative a tutela degli interessi dei lavoratori.”
Il Sovrintendente Fuortes, infatti, riportano le organizzazioni “a una nostra precisa richiesta, di considerare decaduto l’accordo del 17/11/2014 sul congelamento dell’integrativo aziendale, per soli 2 anni (2014-2016) ha risposto negativamente, prospettandoci un una tantum sotto forma di premio a marzo 2020, a condizione che venga confermato l’utile di bilancio. Questo per noi è inaccettabile”.
“Va ricordato, a memoria di tutti . concludono i sindacati – che tale accordo molto pesante per i lavoratori della Fondazione, fu necessario per evitare che di colpo, fossero licenziati ingiustamente circa 180 professori d’orchestra e del coro.”
E.G.