Questa mattina le quattro confederazioni sindacali hanno organizzato un presidio davanti al ministero dell’Economia e delle Finanze per rivendicare la soluzione definitiva e strutturale alla ormai annosa questione degli esodati e per dire no alla sottrazione dei risparmi del Fondo appositamente istituito.
“Per la Cgil la legge 228 del 2012 deve essere rispettata -ha ribadito ieri la segretaria confederale Vera Lamonica-. Non è accettabile che i risparmi delle sei salvaguardie del Fondo esodati, appositamente istituito da questa norma, vengano utilizzati per altri fini. Sarebbe uno scandalo se il Mef confermasse quanto emerso nell’incontro con il ministero del Lavoro la settimana scorsa e non decidesse di tornare sui suoi passi”. Per la segretaria confederale della Cgil “questa vicenda va chiusa una volta per tutte, ridando certezza alle lavoratrici e ai lavoratori, molti dei quali, ad esempio, continuano a pagare i contributi volontari senza sapere fino a quando ciò sarà necessario. Così come va garantita l’applicazione corretta dell’opzione donna, bloccata e sicuramente
sovrastimata rispetto alle coperture necessarie”.
“La mobilitazione di oggi ha l`obiettivo di chiedere al Governo di operare affinché in tempi brevi possa essere approvata la settima salvaguardia e si arrivi ad una soluzione strutturale e definitiva per gli esodati e l’opzione donna è questi temi non vanno confusi con quello più generale del ripristino della flessibilità nell`accesso al pensionamento per il quale ci aspettiamo che Governo avvii in termini rapidi un confronto per trovare già con la prossima legge di stabilità le risorse necessarie”. Ha dichiarato il Segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, durante il presidio. “Nell`immediato e prima ancora della presentazione della legge di stabilità – ha aggiunto – occorre sbloccare l`approvazione della settima salvaguardia per gli esodati e prorogare l`opzione donna che, seppure penalizzante, può fornire una risposta ai problemi di molte lavoratrici o di chi ha perso il lavoro e non è più riuscita a ritrovarlo. E’ arrivato il tempo dei fatti e il Governo non può più rinviare le risposte”, ha concluso Petriccioli.
“Non ha più alcuna credibilità il governo che sostiene di voler cambiare tutto e che poi nei fatti perpetua ingiustizie come quella nei confronti degli esodati creati da una riforma previdenziale, la Fornero, che meriterebbe tanti interventi correttivi”, ha infine sottolineato il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone. “Il Mef – ha aggiunto- non può considerare perduto o utilizzare per altri fini il fondo destinato alla salvaguardia di chi era ed è rimasto senza lavoro e senza pensione, deve essere destinato alla settima salvaguardia. Allo stesso tempo chiediamo al governo l’applicazione corretta dell’opzione donna, ora bloccata”. “Lo stesso ministero – ha concluso Capone – non può far saltare il progetto di salvaguardia predisposto dalla Commissione Lavoro della Camera o non tenere conto del parere del ministero del Lavoro. Non si possono abbandonare decine di migliaia di cittadini e le loro famiglie”.