Si è tenuto venerdì 13 luglio il primo incontro tra Oracle, Rsu e Organizzazioni sindacali a seguito dell’apertura della procedura di licenziamento collettivo. Le parti sindacali hanno richiesto l’immediato ritiro della procedura di licenziamento, ritenendo che non ci siano affatto esuberi aziendali. Fim, Fiom, Uilm hanno inoltre sottolineato “la scorrettezza aziendale di aprire la procedura a cavallo del mese di agosto.”
L’Azienda, presente con i responsabili risorse umane e delle Business Unit coinvolte, ha invece giustificato l’apertura della procedura sottolineando le criticità rispetto all’attuale andamento aziendale e alle prospettive future. Dopo il confronto, i sindacati hanno richiesto all’azienda di valutare il contratto di solidarietà come strumento alternativo ai licenziamenti, ritenendolo tecnicamente compatibile con le attività di Oracle. L’Azienda si è riservata di dare una risposta in merito nel prossimo incontro del 27 luglio.
Per i sindacati “in un contesto sociale pesante e critico come quello attuale, non è ammissibile e tollerabile che una multinazionale ricca e virtuosa come Oracle licenzi brutalmente i propri dipendenti.”
“Se l’azienda – dicono – rifiuterà di discutere del contratto di solidarietà, di formazione, ricollocazione e confermerà di voler procedere ai licenziamenti unilaterali, verranno conseguentemente convocate le assemblee in ogni sede e decise le iniziative di lotta e di sciopero in difesa dei posti di lavoro.” “Da subito – concludono – viene proclamato lo stato di agitazione in ogni sito.” (LF)
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