Scoppia la polemica trai i sindacati e il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che illustrando a Bruxelles le misure della nuova riforma del lavoro, ha accennato alla possibilità di eliminare la cassa integrazione straordinaria, o comunque ridimensionarla, con l’introduzione dei sussidi di disoccupazione. La proposta della Fornero non è piaciuta per nulla ai sindacati.
Il segretario generale della Cgil, Sussanno Camusso, ha subito fatto sapere che in “in una stagione difficile è prioritario mantenere gli ammortizzatori che abbiamo”. “Sull’ammortizzatore universale – ha aggiunto – serve che il governo decida quali risorse rendere disponibili perché sia finanziato, altrimenti è solo una riduzione delle tutele e non un ampliamento”.
Anche la Cisl è contraria alla cancellazione della cassa integrazione straordinaria, con la sostituzione del sussidio di disoccupazione: “Siamo contrari”, ha detto il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, “il ministro sa che vogliamo confermare il sistema degli ammortizzatori esistenti”, ha aggiunto, “renderlo più efficiente con l’utilizzo intensivo della formazione, per rendere più semplice e veloce il reimpiego”. “Gli ammortizzatori sociali esistenti, come la cassa integrazione straordinaria, vanno confermati per non allarmare, in un momento di crisi, le famiglie già molto preoccupate”, ha avvertito Bonanni. “Sicuramente Fornero si è spiegata male. La cassa integrazione straordinaria per tante famiglie è l’unico sostentamento”, ha concluso il leader della Cisl”.
Sulla stessa linea d’onda il segretario dell’Ugl, Giovanni Centrella che ha precisato “L’abolizione della cassa integrazione straordinaria si potrebbe accettare nella teoria, ma non nella realtà, che ci obbliga a contrastare una crisi senza precedenti”.