“Dateci un paese normale e vi faremo vedere di cosa siamo capaci”. Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, a Torino ha concluso con questo appello il suo intervento all’Unione industriale di Torino davanti a una platea di 600 imprenditori piemontesi riunitisi per dire basta all’attuale situazione e dare il via a una nuova fase di rilancio dell’economia. “La nostra classe imprenditoriale è stata capace di realizzare quel miracolo economico nel dopoguerra che ci ha portato a essere tra le prime dieci potenze al mondo”, ha aggiunto Squinzi sottolineando che il settore manufatturiero “è il vero motore del sistema produttivo del nostro paese”. Per Squinzi la crescita deve essere sostenuta da “un sistema paese che funzioni”. “Per questo, ha continuato Squinzi, dobbiamo puntare alla modernizzazione delle istituzioni per renderle in grado di decidere: superando il bicameralismo perfetto, riformando il Titolo V della Costituzione in modo da riportare al centro le competenze su materie di interessa nazionale, riducendo il perimetro pubblico e proseguendo il processo di liberalizzazione”. Per quanto riguarda la pubblica amministrazione, secondo Squinzi, occorre riorganizzarla “liberando il paese dalla burocrazia e da regole opprimenti che sono il terreno su cui proliferano corruzione e malgoverno”. Il presidente di Confindustria ha sottolineato, infine, che occorre riprogettare “i procedimenti amministrativi, individuando meccanismi di premi e sanzioni per il personale pubblico”.