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Stellantis, report Fim-Cisl: -13,5% la produzione nel primo trimestre, verso il quinto anno in calo

redazione
Aprile06/ 2022

La crisi dei chip, la guerra in Ucraina e la mancanza di incentivi pesano sulla produzione italiana di Stellantis nel primo trimestre. Da inizio anno la produzione è diminuita del -13,5% a 180.175 auto e veicoli commerciali (auto -2,6%, Lcv -30,4%) rispetto al primo trimestre 2021 con gli effetti più pesanti su Melfi e Sevel, dove si producono i veicoli commerciali. Il calo sul 2019 pre-covid è del -13,2% (auto -9,4% Lcv -20,5%). E’ quanto emerso dal Report della Fim-Cisl illustrato a Torino dal segretario nazionale Ferdinando Uliano.

Se il quadro non cambierà, in particolare per Melfi e Sevel, secondo Uliano il 2022 rischia di essere il quinto anno consecutivo di flessione della produzione in Italia, con stime di una discesa sotto le 600mila unità per auto e Lcv (-42% su 2017), mentre le sole auto rischiano di scendere sotto le 400mila unità (-48% su 2017). In 4 anni, nel periodo 2017-2021, la produzione è diminuita del 35% da 1,035 milioni a 673mila (-45% per le auto).

Fra gli stabilimenti, il meno impattato dalla crisi è Mirafiori grazie alla produzione della 500 elettrica (83% dei volumi, il resto sono Maserati Levante, Ghibli e Quattroporte). La produzione nel primo trimestre è aumentata del 19% a 21.870 unità.

Fra le criticità da affrontare, lo stop alla produzione del V6 diesel nello stabilimento di Cento a Ferrara entro il 2023 su cui ci sarà un incontro al Mise entro un paio di mesi. A Cassino che occupa 3.200 lavoratori con una capacità di produzione di 300mila unità, invece, bisogna valutare se la produzione della Maserati Grecale sarà sufficiente per azzerare gli ammortizzatori sociali e nel caso valutare l`assegnazione di altre vetture. Anche Comau è un tema da monitorare con l’arrivo del nuovo Ceo Pietro Gorlier che, secondo Uliano, concretizzerà il piano di spin-off.

E.G.

redazione