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Stirpe, con il sindacato non riusciamo a dialogare sui temi importanti per il paese

redazione
Ottobre28/ 2021

“In questo momento esiste un forte scollamento tra il livello interconfederale e quello che avviene nelle categorie, nei territori e nelle imprese, dove c’è un maggior pragmatismo davanti ai problemi e una coesione più forte. La Confindustria, da più di un anno, sta proponendo la creazione di un patto sociale, declinato come una profonda riflessione sui temi centrali del mercato del lavoro”. Lo ha detto il vice presidente di Confindustria, Maurizio Stirpe, intervenendo al forum nazionale sullo stato di salute delle Tlc promosso da Asstel assieme ai sindacati di categoria.

Per Stirpe in questo momento è opportuno riflettere sull’efficacia della contrattazione collettiva, ma anche sulla riforma di ammortizzatori sociali e politiche attive, che non hanno visto il necessario coinvolgimento delle parti sociali. In merito a questi istituti, così come su altri temi caldi di questi mesi, dalla sicurezza alle delocalizzazioni, il numero due di viale dell’Astronomia rincara la dose sostenendo come le proposte degli industriali non sono mai state fatte oggetto di analisi da parte dei sindacati. “Tranne che con la Cisl – dice Stirpe – con gli altri ci sentiamo solo attraverso gli organi di stampa, e questo la dice lunga”.

Nei confronti del governo, afferma Stirpe, Confindustria sta avendo un ruolo di grande responsabilità per gestire una fase delicata e certamente non facile per l’intero paese, cosa che non stanno facendo il sindacato “che si comporta come quando da bambini uno si portava a casa la palla, non volendo più parlare con nessuno, minacciando continuamente lo sciopero ogni qual volta qualcuno dice una cosa diversa dai suoi desiderata. Con il governo – ha concluso Stirpe – proviamo a dare una mano, e lo stesso ci piacerebbe fare con il sindacato, entrando nel merito di questioni che toccano la carne di imprese e lavoratori”.

TN

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