Uwe Kriebel, l’esecutore manuale del controllo ad ultrasuoni (Jugenthal) 8 anni e 8 mesi. Peter Linowski di Gatx Responsabile sistema manutenzione Gatx Rail, condannato a 8 anni e 8 mesi. Emilio Maestrini Responsabile Direzione ingegneria, sicurezza e qualità di sistema di Trenitalia Spa, condannato a 4 anni; Johannes Mansbart di Gatx 8 anni; Roman Mayer (Gatx) 8 anni; Paolo Pizzadini (Cima) (4 anni); Andreas Schroeter collega di Kriebel 6 anni e 10 mesi.
Vincenzo Soprano Amministratore delegato di Trenitalia Spa ed ex amministratore delegato di FS Logistica Spa condannato a sei anni.
L’interpretazione della sentenza, in attesa ovviamente delle motivazioni, è specularmente opposta. Per Tiziano Nicoletti, avvocato che assiste alcuni dei familiari delle vittime della strage, i giudici hanno colpito “la gestione a monte” del sistema ferroviario italiano. Lo dimostra, secondo Nicoletti, la decisione dei giudici di assolvere alcuni degli imputati di Rfi, condannando Vincenzo Soprano (ex Ad di FS Logistica), lo stesso Moretti, Emilio Maestrini (Responsabile Direzione ingegneria, sicurezza e qualità di sistema di Trenitalia Spa, Mario Castaldo (Direttore Divisione ex Cargo di Trenitalia), Mario Elia, sei anni, ex Ad di Rfi, Francesco Favo, (ex responsabile della struttura di Certificazione sicurezza imprese ferroviarie e dell’Istituto sperimentale della Direzione tecnica di Rfi Spa).
“La Procura -aggiunge Nicoletti- ha avuto coraggio, non si sono spaventati. Una Procura peraltro di provincia, come quella di Lucca, piccola e che ha avuto anche molti problemi logistici, pratici. La sentenza ha confermato quello che abbiamo sempre detto sin dall’inizio, e cioè che è il sistema Ferrovie la causa di quel che è successo. Non è stato solo uno spiacevole episodio. E’ stata le gestione a monte. Significative le assoluzioni di alcuni imputati di Rfi, a fronte delle condanne dei vertici. Vuol dire che, secondo i giudici, e anche secondo noi, si è trattato di un problema della testa della struttura, non di funzioni delegate”.
Di tutt’altro avviso Alberto Mittone, legale di Soprano: “nessuno vuole scaricare la colpa sugli altri. Ma l’amminsitratore delegato affronta delle questioni progettuali, deve sincerarsi delle capacità delle persone che sono adibite a certi compiti, non può scendere nel dettaglio dei singoli episodi. Questo è un incidente avvenuto per la rottura di un pezzo che doveva essere manutenuto da alcuni tecnici tedeschi. Fino a prova contrario noi c’entriamo in misura limitatissima rispetto a questi tedeschi, che hanno compiuto un errore macroscopico. Tanto è vero che Lehman è stato condannato”. “Ci sono temi giuridici che la Corte d’Appello ha risolto in maniera difforme rispetto a quanto da noi prospettato e quindi ci sono i motivi per ricorrere in Cassazione”, ha poi ribadito Alfonso Maria Stile, difensore di Michele Mario Elia, ex ad Rfi.


























