Le entrate tributarie sono schizzate in venti anni, dal 1991 al 2010, del 150% al Sud e dell’81% al Centro-Nord: è la fotografia dello stato dei comuni meridionali che emerge dal primo rapporto annuale Svimez sulla finanza dei comuni, sulla base di dati del ministero dell’Economia e del ministero dell’Interno.
In termini pro capite, spiega lo studio, negli ultimi venti anni le entrate tributarie sono raddoppiate nei comuni del Centro-Nord, passando da 222 euro nel 1991 a 402 euro nel 2010, mentre al Sud sono triplicate: i 119 euro del 1991 sono lievitati fino a 298 euro nel 2010, “a dimostrazione dell’enorme sforzo fiscale sostenuto dai comuni del Sud per far fronte alle esigenze dei cittadini”, si legge nel volume.
“Contrariamente alla vulgata corrente – sottolinea lo Svimez – i cittadini del Sud continuano a pagare più tasse di quelli del Nord e del Centro: nel 2010 ogni cittadino del Sud ha versato 298 euro procapite, contro i 385 del Centro e i 410 del Nord. In termini però di peso sul Pil le cifre cambiano: il peso delle entrate tributarie sul Pil al Sud è dell’1,74%, al Centro dell’1,34%, al Nord dell’1,36%. Il Sud quindi si trova a pagare +0,38% di Pil di tasse rispetto al Nord”. (LF)
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