Il cuore operativo del programma, dedicato ad una popolazione potenziale di circa 400 PMI fornitrici di Enel e operanti in settori ritenuti strategici, consiste nella possibilità di accedere ad una serie di servizi a condizioni contrattuali di particolare favore preventivamente negoziate da Enel con una rete di partner selezionati: istituzioni finanziarie, business school, società di formazione tecnica, società di consulenza e di advisory, società di temporary management.
Obiettivo: favorire la crescita finanziaria e manageriale, attraverso efficienza dei costi, miglioramento dei processi di innovazione e di sostenibilità, capacità di espandere le attività all’estero e su nuove aree merceologiche.
Il progetto trova origine e motivazione dall’obiettivo di Enel di sviluppare un nuovo modello di relazioni con le PMI della propria filiera, basato sulla condivisione di purpose, valori e obiettivi, che va oltre la mera relazione contrattuale cliente-fornitore.
In quest’ottica, il programma rappresenta un “ecosistema di opportunità” che intende mettere a disposizione delle aziende “meritevoli” servizi finanziari, di training e di advisory a condizioni di miglior favore negoziate da Enel con aziende leader.
E’ anche previsto che Enel possa contribuire alla copertura dei costi dei servizi in particolare sui servizi di advisory e di training.
I destinatari del Programma sono chiaramente definiti: si parla soprattutto di PMI, con un fatturato fino a 250 Mln di euro, che operino in ambiti di particolare interesse per Enel e che possano dimostrare significative performance su tematiche come la sicurezza, l’attenzione all’ambiente, la capacità di innovare e il rispetto dei diritti umani.
Il merito è fondamentale, sia per accedere sia permanere all’interno del Programma: i requisiti verranno verificati ogni 6 mesi e nuovi Fornitori potranno essere selezionati se li rispetteranno. Allo stesso modo, potrà uscire dal Programma chi perderà i requisiti. I settori di interesse, denominati “target”, sono strategici per Enel e sono riconducibili a forniture, lavori e servizi negli ambiti delle attività di Enel X, Global Infrastructure & Network e Global Power Generation.
Il tutto in maniera del tutto trasparente: i criteri utilizzati sono disponibili all’interno del Regolamento pubblicato sul Portale del Global Procurement di Enel.
Ambiziose le aspettative da parte di Enel: ottenere una Supply Chain più solida, competente e sostenibile, di attirare nuovi fornitori e contribuire a una maggiore competitività del sistema. Per le PMI meritevoli, anche per quelle più piccole e soprattutto per loro, la grande opportunità di poter fare un reale e concreto salto di competenze per diventare più forti e competitive.
In quest’ottica, è particolarmente significativo il fatto di aver inserito il temporary management tra i servizi considerati e offerti nell’ambito del Programma, come “uno strumento efficace al fine di impostare e supportare le aziende che ne usufruiscono verso la crescita e la differenziazione su nuovi mercati favorendo ed accelerando lo sviluppo di una imprenditorialità tipica di realtà più grandi”.
Il tema delle competenze e della strutturale sottomanagerializzazione delle PMI è riemerso con grande enfasi in tutte le analisi della crisi post COVID 19, dal Comitato guidato da Vittorio Colao nel documento «Iniziative per il rilancio Italia 2020-2022», a Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria, nella sua conversazione con la Stampa Estera.
In quest’ottica, il temporary management, anche in modalità part time per aziende molto piccole, è uno strumento quasi ottimale per portare nelle PMI competenze di alto livello, immediatamente operative e in tempi molto brevi, e con la capacità di operare in un contesto straordinario come l’ attuale.
La conoscenza che le PMI hanno del temporary management è cresciuta nel tempo ed è oggi ad un buon livello: l’indagine sul temporary management del 2015 (progetto congiunto tra Leading Network e IIM-Institute of Interim Management Italy), rivela che il 60% delle aziende più piccole (sotto i 20 milioni di fatturato) lo conosce. Di pari passo con la conoscenza, cresce anche l’utilizzo che si assesta intorno al 10-12% a seconda delle classi di fatturato. La ricerca citata fornisce riscontri positivi anche nel caso delle aziende molto piccole: nella fascia tra 2 e 5 milioni di euro di fatturato, infatti, la conoscenza dello strumento è pari al 63% con un utilizzo pari all’8%, soprattutto per progetti di lunga durata (es. 24 mesi), ma gestiti a tempo parziale.
L’imprenditore tende a vedere e a privilegiare quelle con un più immediato impatto sul conto economico (es. supply chain, produzione, area commerciale), mentre esistono due aree, risorse umane e finanza, in cui sarebbe possibile generare rilevanti risparmi e ritorni di efficienza con interventi a tempo parziale e mirati su specifici obiettivi.
Per usare le parole di Vincenzo Boccia (Confindustria): le imprese “devono metabolizzare il concetto che un dirigente, pur se con esperienza nella grande impresa, può fornire competenze strategiche anche per una azienda di piccole dimensioni”, ma anche i manager devono comprendere che “dovrebbero avvicinarsi maggiormente alle PMI, imparando a comunicare in modo chiaro quali benefici le aziende potrebbero trarre dal loro inserimento, anche temporaneo”
Il Programma ha infine uno sguardo anche verso l’estero ed è già in in fase di pianificazione l’avvio del programma sugli altri paesi dove il gruppo opera.
Secondo Enel, esiste all’estero un grande mercato aggredibile dalle PMI italiane a condizione di avere sufficienti “competenze e coraggio”; potersi presentare con un player globale come Enel può facilitare l’ingresso di aziende che molto probabilmente da sole non ce la farebbero o dovrebbero lavorare su tempi molto lunghi. Replicando il modello francese di internazionalizzazione che troppo spesso invidiamo e poco virtuosamente imitiamo.
Maurizio Quarta
Managing Partner di Temporary Management & Capital Advisors