Attività delle imprese del terziario in frenata in Italia, in controtendenza rispetto al generale rafforzamento del settore nell’area euro. Secondo i dati elaborati dalla società di ricerche Ihs Markit , a settembre l’indice dei responsabili degli approvvigionamenti si è attestato a 53,2 punti, che sebbene resti un valore di crescita (in quanto superiore a quota 50), risulta più baso dei 55,1 punti di agosto e segna il livello di espansione più moderato dal marzo scorso.
Nell’indagine si rileva che per l’intera area euro il Purchaing managers’ index è salito a 55,8 punti sul terziario (da 55,6 di agosto) e a 56,7 punti per l’insieme di servizi e industria (55,7 ad agosto). Sull’indice composito il dato sulla Penisola, 54,3 punti, è il più moderato da 4 mesi.
Tuttavia, secondo Markit l’espansione del settore terziario italiano si è mantenuta forte. Le aziende hanno incrementato l’occupazione fino a segnare un valore record da aprile, in linea con le aspettative positive.
Sempre in Italia, i volumi dei nuovi ordini hanno continuato a salire a settembre, anche se ad un tasso più debole. Le aziende del terziario si sono mostrate fiduciose che la domanda e i nuovi ordini continueranno a supportare la crescita dell’attività nei prossimi 12 mesi.
“Il Pil sembra indirizzato a segnare l’undicesimo trimestre consecutivo di espansione”, ha commentato l’economista di Markit Paul Smith, autore del report relativo all’Italia. “Le aziende inoltre sembra rimangano abbastanza convinte che la crescita sarà sostenuta, segnando pertanto un record di assunzioni da aprile. Questa è un’evoluzione positiva per l’Italia che cerca di ridurre un tasso di disoccupazione ancora troppo alto”.
Guardando all’intesa area euro, Williamson ribadisce la stima di una crescita del Pil dello 0,7% nel terzo trimestre, stimolata in particolare da un flusso di nuovi ordini in crescita al ritmo più rapido in più sei anni e da rinvigorite aspettative di incremento futuro dopo la stasi estiva.
“La crescita sta inoltre diventando sempre più generale e questo dovrebbe aiutare a rendere la ripresa più sostenibile visti i miglioramenti dei profitti aziendali, del mercato del lavoro e della ripresa della domanda all’interno dell`eurozona – precisa Williamson -. La regione sembra perciò sempre più capace di resistere a qualsiasi scossone politico ed in posizione per raggiungere una fine dell’anno forte”.
E. M.