Ricomincerà dai porti, forse già nelle prossime settimane, la protesta del Movimento Pastori Sardi (Mps) per rivendicare il diritto alla sopravvivenza di una categoria che continua a rappresentare una fetta fondamentale dell’economia dell’Isola. Lo ha annunciato il leader del Movimento, Felice Floris, aprendo i lavori dell’assemblea dei Comitati riunita questa mattina a Tramatza per decidere strategia e tappe della nuova stagione di lotta.
“Ripartiamo dai porti – ha detto Floris – perché sono una zona d’ombra che nasconde un sacco di porcherie. Attraverso i porti arriva l’80% dei beni alimentari che si consumano in Sardegna e se li blocchiamo per qualche settimana tanto di guadagnato per la salute dei sardi e l’economia dell’isola”. Se l’obiettivo è già ben definito, resta ancora qualche incertezza sui tempi. L’intenzione è di passare subito all’azione perché con le assemblee non si risolve nulla, ha spiegato Floris, consapevole però che bisogna fare i conti con gli impegni di lavoro dei pastori e degli allevatori. Nelle campagne, infatti, è tempo della raccolta del fieno e negli ovili di tosatura, e sono lavori che non si possono rimandare.
Intanto comincia a prender corpo un altro progetto. A margine dell’assemblea Floris ha lanciato l’idea di un Tribunale popolare per mettere processare “i responsabili della morte di chi si è suicidato per la crisi economica: i colpevoli – ha chiarito il leader dei pastori – devono essere puniti”. (LF)