“Oggi a Roma, di fronte alla sede di Anav, una delle tre associazioni datoriali che sottoscrivono il contratto di lavoro, si è tenuto il presidio, molto partecipato, di lavoratrici e lavoratori del trasporto pubblico locale per rivendicare il diritto al rinnovo del contratto nazionale di autoferrotranvieri e internavigatori, scaduto da oltre tre anni”.
Lo riferiscono unitariamente i sindacati di categoria Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, sottolineando che “dalla piazza è emersa la richiesta unitaria di procedere senza indugi alla chiusura del triennio 2018-2020, come fatto in altri settori, per poi procedere rapidamente al rinnovo del contratto nazionale con adeguamento salariale e normativo”.
“Il lavoro rappresenta da sempre – spiegano le organizzazioni sindacali – l`elemento qualificante nello svolgimento delle attività nel settore. Titoli abilitativi e basso salario, salute e sicurezza sul lavoro sono alcune delle criticità da sanare con il rinnovo contrattuale. Chiediamo inoltre, attraverso l`attesa riforma del settore annunciata dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, la stabilizzazione delle risorse per il servizio e gli investimenti. I soldi pubblici destinati alle imprese devono essere tesi, non solo a finanziare il sistema economico e industriale di prima della pandemia, ma anche salari e politica dei redditi dentro il rinnovo del Ccnl ed il rilancio del settore del tpl”.
Secondo Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna “è sempre più necessario un contratto nazionale che riunifichi l`intero comparto e che consenta di governare i processi di cambiamento in atto. La riforma del settore deve tendere al superamento della polverizzazione delle imprese per affrontare le sfide legate alla sostenibilità ambientale. Passare dalle tante, troppe aziende, alle grandi aziende frutto di aggregazioni e di integrazioni tra servizio su rotaia e su gomma, comporta un assetto contrattuale che non può essere derivato dalla somma delle attuali regolazioni”.
“La mobilitazione continua – riferiscono infine le organizzazioni sindacali – con iniziative che saranno svolte in ogni azienda a livello territoriale e con lo sciopero nazionale di 24 ore proclamato per il prossimo 1 giugno”.
E.G.