Nessuna soluzione alla questione del salario accessorio dei circa 23 mila dipendenti di Roma Capitale. Dopo un pomeriggio di attesa, informa Natale Di Cola, segretario di Fp Cgil uscendo dall’incontro con lo staff di Tronca, ha confermato che i cedolini degli stipendi partiranno stasera con il taglio del salario accessorio. I sindacati, pertanto, hanno confermato a loro volta lo sciopero del 27 gennaio.
“Dal Campidoglio sono certi che hanno risolto. Stasera mandano in pagamento le buste paga senza il salario accessorio. Nelle prossime ore, appena avranno il parere della Ragioneria, faranno un altro cedolino a conguaglio dopo la rideterminazione del fondo da da 157 milioni con un atto apposito”, ha riportato Natale Di Cola, ai dipendenti presenti in piazza del Campidoglio.
“Come avete visto la riunione è durata pochi minuti – ha continuato Di Cola -, abbiamo chiesto un atto di coraggio politico e di pagare lo stipendio come previsto. Ci siamo molto arrabbiati non avendolo visto”. I sindacati, dunque, hanno confermato le assemblee e le iniziative di lotta contro le decisioni del Campidoglio “e da mercoledì, se non ci sarà l’integrazione – ha chiarito Di Cola, non ci saranno più alcuni servizi”. Per evitare l’impasse, ha detto ancora Di Cola, “ci hanno riconvocato in Campidoglio per martedì: ci aspettiamo che ci presenti un piano di riduzione dei servizi proporzionale ai tagli”.
Quello che hanno fatto oggi “è da irresponsabili – ha concluso Di Cola – avevano la possibilità di dare una sterzata alla situazione, continueremo a rivendicare che anche Tronca ormai ne è responsabile”. Se non ci sarà, come promesso, il cedolino aggiuntivo lunedì, “con il recupero di quanto non erogato, partirà anche un’azione legale”, ha concluso Di Cola.
Secondo i calcoli della Fp Cgil, in comuni e ministeri, a causa del taglio del salario accessorio, le buste paga perdono circa 500 euro. I dipendenti degli enti locali hanno perso in un anno circa 450 euro di salario, poco meno di 120 euro quelli impiegati nel servizio sanitario nazionale e quasi 600 euro i cosiddetti ‘ministeriali’, “tutti accomunati dalla scure che si è abbattuta sul salario accessorio”.