La Commissione Europea ha avviato la seconda fase della consultazione delle parti sociali sul contenuto di una possibile modifica della direttiva 93/104/CE concernente alcuni aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro. Stavros Dimas, commissario degli Affari sociali e occupazione, a proposito della necessità di apportare delle modifiche, ha affermato: “Il problema che si pone è quello di garantire contemporaneamente ai lavoratori la tutela della loro salute e sicurezza ed alle imprese la flessibilità di cui hanno bisogno per restare concorrenziali”. La Commissione a conclusione della prima fase della consultazione, aveva individuato tre aspetti principali da rivedere: le condizioni d’applicazione della rinuncia individuale alla settimana lavorativa di 48 ore; le implicazioni di recenti sentenze in forza delle quali il tempo speso in servizio va computato come orario di lavoro; il periodo sulla base del quale viene calcolata la media del limite settimanale di 48 ore (attualmente quattro mesi). Il documento esamina inoltre le modalità per arrivare a conciliare meglio l’attività lavorativa con la vita familiare. Su questo aspetto la Commissione incoraggia le parti sociali a negoziare provvedimenti al di fuori dell’ambito di tale direttiva.
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