Una vera e propria rivoluzione in vista dell’allargamento dei confini dell’Unione Europea. A beneficiarne saranno quelle regioni che confinano con i Paesi cui l’Ue aprirà le porte e, in particolar modo, le pmi che in esse operano. Una strategia che si sviluppa su diversi pilastri: mezzi finanziari supplementari per uno sviluppo mirato dei trasporti, delle piccole e medie imprese e per la promozione dello scambio di giovani.
Le iniziative sono state approvate questa settimana dalla Commissione Europea su proposta dei responsabili della politica regionale Michel Barnier e dell’allargamento Guenther Verheugen.
Ad essere chiamate in causa sono ben 23 regioni europee di 5 Paesi dell’Ue (Austria, Finlandia, Germania, Grecia, Italia).
Per l’Italia il Friuli, la Venezia Giulia e il Veneto avranno diritto a fondi e potranno godere di misure speciali così da promuovere la coesione con i Paesi che entreranno nel prossimo futuro a far parte dell’Ue. In pratica, sono stati previsti finanziamenti per 150 milioni di euro nell’ambito dei fondi per lo sviluppo della rete di comunicazione transeuropea (2003-2006) e l’aumento dal 10% al 20% dei contributi comunitari ai diversi progetti. Per le piccole e medie imprese sono stati stanziati fondi aggiuntivi di 15 milioni di euro e per i programmi di scambio di giovani 10 milioni di euro. Ma non è tutto. La Commissione consentirà ai Paesi interessati, a partire dal 2003, di riassegnare i fondi per le regioni tenendo conto delle difficoltà e dei bisogni di quelle frontaliere, mentre le regioni confinanti con i paesi che aderiranno all’Ue potranno ricevere aiuti di stato mirati, purchè in accordo con la Commissione. Dal canto suo, la Banca europea per gli investimenti (Bei) erogherà crediti supplementari alle regioni confinanti dei paesi aderenti per incoraggiare investimenti per la difesa dell’ambiente e per lo sviluppo delle infrastrutture.
”Prevediamo – ha dichiarato il commissario Verheugen – che il trasferimento delle imprese ad alto costo di manodopera dai paesi dell’Ue alle regioni frontaliere dei paesi aderenti, grazie alle nostre iniziative, dapprima rallenterà e poi si fermerà del tutto”. D’altra parte, le regioni confinanti con i paesi che aderiranno all’Ue hanno caratteristiche molto diverse tra loro. Mentre, ad esempio, il Veneto ha un reddito pro capite più alto della media europea e una disoccupazione più bassa, come è anche il caso di regioni del sud della Finlandia, le regioni del nord della Grecia hanno un reddito pro capite che è la metà della media europea e un tasso doppio di disoccupazione.
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