Secondo i dati delle previsioni invernali della Commissione europea, la crescita dell’economia italiana risulta migliore del previsto per quest’anno: il Pil si attesterà all’1,5% nel 2018 rispetto all’1,3% stimato a novembre. Anche nel 2017 il prodotto interno lordo viene visto all’1,5% (confermando le stime precedenti), per poi scendere all’1,2% nel 2019. Le previsioni europee per l’anno in corso sono in linea con le ultime stime del governo italiano fornite con la Nota di aggiornamento al Def di settembre.
“L’inflazione media annua – rileva la Ue – si è attestata all’1,3% nel 2017 e i prezzi dei servizi sono aumentati meno rapidamente nel ultimo trimestre dell’anno. La pressione verso l’alto dei prezzi al consumo nel 2018 a causa dell’aumento dei prezzi del petrolio dovrebbe essere compensata da alimenti e servizi. L’inflazione core è rallentata in linea con i prezzi per i servizi nell’ultimo trimestre del 2017, ma si prevede un graduale rialzo legato a una moderata crescita salariale e degli utili aziendali”.
Su un quadro generale la crescita economica si rafforza anche nell’Unione Europa e nell’area euro. La Commissione Ue alza le stime sul Pil per il 2017 e per il prossimo biennio rispetto alle indicazioni di novembre. Il 2017 l’Eurozona e l’Ue nel complesso avranno un tasso di espansione del 2,4% rispetto al precedente 2,2% e per il 2018 la crescita avrà un tasso di crescita del 2,1% rispetto all’1,9% indicato in precedenza.
Per il 2019 l’esecutivo di Bruxelles stima una crescita del Pil dei paesi Ue al 2,3% contro il 2% indicato nelle previsioni autunnali.
L’accelerazione della crescita è “il risultato di una più robusta fase del ciclo in Europa con il mercato del lavoro che continua a migliorare e un indice di fiducia particolarmente elevato”.
Sul fronte dell’inflazione invece la Commissione Ue indica una stima dell’1,5% per il 2017 e stesso valore anche per il 2018 mentre nel 2019 l’indice dei prezzi al consumo salirà marginalmente all’1,6%.