“Diventa ogni giorno sempre più evidente come la Legge di Stabilità 2015 sia utile solo alla ‘narrazione renziana’ per descrivere un governo immaginario capace di ridurre la pressione fiscale e la spesa pubblica”.
Lo sostiene Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, aggiungendo che “la stessa narrazione tace su una grave circostanza e cioè che le presunte prodezze si fanno a svantaggio di lavoratori, pensionati e famiglie per compiacere chi dall’Europa eterodirige scelte letali per l’Italia”.
Secondo Capone “l’ultimo scippo in ordine di tempo è la strage di piccoli patronati i quali, oltre a fornire servizi a persone anziane bisognose di consulenza, danno lavoro anche migliaia di persone”.
“Altre nefandezze – prosegue – sono: la detrazione degli 80 euro, scorciatoia individuata per abbassare la pressione fiscale e evitare una vera riforma; il taglio sul costo del lavoro attraverso l’Irap a vantaggio indiscriminato delle imprese, che però nasconde un’ulteriore riduzione di risorse alle Regioni con ripercussioni negative sui cittadini delle stesse; ‘l’esproprio’ del Tfr in busta paga per rianimare i consumi, peccato che è salario differito dei lavoratori, utile in caso di perdita del posto di lavoro e garanzia per la pensione; il mancato rinnovo delle retribuzioni dei dipendenti pubblici ferme al 2010; non ultima l’odissea dei 20 mila lavoratori delle Province e di quelli dell’indotto, senza tralasciare l’inconsistenza delle risorse per il Jobs Act e in particolare per ammortizzatori sociali e politiche attive del lavoro”.
“Più che verso la crescita – conclude Capone – si va verso una ecatombe di ciò che, dopo tre governi tecnici non eletti dai cittadini, resta del cosiddetto ceto medio italiano”.


























